Folia Theologica 8. (1997)

Edoardo Barbieri: Panorama delle traduzioni bibliche in volgare prima del concilio di Trento (Parte I)

PANORAMA DELLE TRADUZIONI BIBLICHE 195 sono ritratti a dietro alla resia, ed hannovi turbati della fede nostra di Cristo in voi, nell’animo nostro piacque a noi di mandarvi uomini savi e maestri, li quali noi abbiamo scelti infra gli altri nostri frati e savi, con queste lettere: cioè Paulo e Barnaba e Sila e Giuda, li quali hanno date le loro anime e corpora al nostro Signore Gesù Cristo, che dicano a voi ehe non è opera di legge di circuncidere. (At 15,23-27)66 Non priva d’interesse è la produzione, tipicamente fiorentina e quattrocentesca, di sacre rappresentazioni, spesso legate all’attività di confraternité laicali. Sviluppandosi dalla lauda drammatica due-trecentesca, le sacre rappresentazioni adottano l’ottava toscana (metro tipico dei cantari) e si incentrano su momenti della vita di Gesù, su episodi biblici, su vite dei santi. L’esempio ehe segue è tratto da La rappresentazione quando Gesù resucitd Lazero (aile parti recitate in ottave si alternano brevi didascalie in prosa): Marta, detto questo, torna in casa e in silenzio dice a Maddalena: «E’ c’è ‘1 Maestro e chiàmati!». E Maddalena, udito questo, si levé tosto e venne fuor di casa a Gesù e gittossi a’ piedi e disse: «O caro, o dolce, o santo, o buon Maestro, o sommo amore, mio conforto e speme, se tu ci fossi stato, el fratel nostro non sare’ morto, onde ciascuna gerne. Tu eri si da nostra casa scosto, m’ancora a tempo tuo soccorso viene, ché, se tu fussi un po’ prima venuto, certa son io ch’i’ non lo arei perduto». Gesù, vedendo piangere Maddalena, e quelli Giudei ch’erano venuti co’ lei si turbarono, in sé medesimo disse: «Quando fu morto ove lo posuisti? Ditemel, ch’io lo voglio ire a vedere 66 Dalla Leggenda dei santi apostoli Pietro e Paolo, per la prima volta pubblicata in Leggenda de’ ss. apostoli Pietro e Paolo. Testo antico toscano ora per la prima volta stampato, a c. di L. RAZZOLINI, Reggio 1852, poi in Leggende del secolo XIV, a c. di I. DEL LUNGO, II, Firenze 1863, pp. 34-160 (si cita dalle pp. 39-40). Sul corpus delle leggende petrine in lingua italiana si veda E. BARBIERI, «Lo “ps. Marcellus brevior” in una traduzione italiane del Trecento», ora negli atti del «Colloque international sur la littérature apocryphe chrétienne» (Lausanne-Genève 22-25 marzo 1995), in Apocrypha, 7 (1996), pp. 205-224.

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