Folia Theologica 8. (1997)

Velasio De Paolis C. S.: Cultura della vita o cultura della morte? Ossia diritto della vita o della morte?

CULTURA DELLA MORTE 17 c) “Questi attentati vanno in direzione esattamente contraria al rispetto della vita e rappresentano una minaccia frontale a tutta la cultura dei diritti dell’ uomo” (n. 1 9). 3) Di fronte ali’ eutanasia a. L’ eutanasia rivendicata quando 1’ esistenza è ritenuta priva di senso II papa dopo aver preso in considerazione i delitti contro la vita in genere, si pronuncia in modo specifico suli’ eutanasia, ehe sta acquistando sempre più difensori nella società moderna. Egli riflette suli’ eutanasia nel contesto della cultura moderna. “La morte, considerata «assurda» se interrompe improvvisamente una vita ancora aperta a un futuro ricco di possibili esperienze interessanti, diventa invece una «deliberazione rivendicata» quando 1’ esistenza è ritenuta oramai priva di senso perché immersa nel dolore e inesorabilmente votata ad un’ ulteriore più acuta sofferenza. b. L’ uomo pensa di essere criterio e norma a se stesso “Inoltre, rifiutando o dimenticando il suo fondamentale rapporto con Dio, 1’ uomo pensa di essere criterio e norma a se stesso e ritiene di avere il diritto di chiedere anche alla società di garantirgli possibilité e modi di decidere della propria vita in piena autonómia. E’, in particolare, 1’ uomo ehe vive nei Paesi sviluppati a comportarsi cosl: egli si sente spinto a ciö anche dai continui progressi della medicina e dalle sue tecniche sempre più avanzate” (n. 64). c. Uno dei sintomi più allarmanti della «cultura della morte» “In un tale contesto si fa sempre più forte la tentazione dell’ eutanasia, cioè di impadronirsi della morte, procurandola in anticipo e ponendo cosl fine «dolcemente» alla vita propria o altrui. In realtà, ciö che potrebbe sembrare logico e umano, visto in profondità si présenta assurdo e disumano. Siamo qui di fronte a uno dei sintomi più allarmanti della «cultura di morte», ehe avanza soprattutto nelle società del benessere caratterizzate da una mentalité efficientistica ehe fa apparire troppo oneroso e insopportabile il numero crescente delle persone anziane e debilitate” (n. 64).

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