Folia Theologica 8. (1997)

Edoardo Barbieri: Panorama delle traduzioni bibliche in volgare prima del concilio di Trento (Parte I)

PANORAMA DELLE TRADUZIONI BIBLICHE 171 sostanziale incomprensione di ciö che la Bibbia rappresentava nella vita di un laico cattolico dei tardo Medioevo e della prima Età moderna (ci si riferisce al mondo laicale, ma in qualche modo anche all’universo monastico femminile, perché a tali categorie erano probabilmente innanzitutto rivolte le traduzioni bibliche in volgare).5 Se l’immagine ehe sorge alla mente è quella dei pater familias riformato che alla sera legge la Sacra Scrittura alla piccola chiesa domestica riunita intorno al focolare, o piuttosto quella del cattolico postconciliare con la sua Bibbia interfoliata con gli appunti di qualche lectio divina, la Bibbia in Italia fu poco letta, le traduzioni furono insufficienti, l’opéra della Chiesa sostanzialmente repressiva. In tal senso Berger e Minocchi vollero privilegiare una origine “ereticale” delle traduzioni bibliche italiane, perché solo in tali gruppi dissidenti pareva loro di poter ritrovare quel “biblicismo laicale” che sembrava fondamento indispensabile per giustificare i volgarizzamenti della Sacra Scrittura.6 Per fare realmente storia non basta qui neppure una visione irenica ehe guardi con sopportazione le “superstizioni” cattoliche, ma occorre invece compiere un reale sforzo ecumenico di comprensione delle vie per le quali il testo biblico poteva giungere al semplice fedele.7 La strada era anzitutto la liturgia, e quindi il testo biblico usato per l’orazione e la meditazione, proposto in segmenti predeterminati (pericopi liturgiche), commentato dal celebrante. Un’analisi realistica dell’oggetto “traduzioni bibliche in volgare” deve allora tener conto di una serie assai vasta di forme ehe il testo biblico poteva assumere, tra le quali, certo non ultime, le traduzioni 5 Si veda almeno D. ZARDIN, Donna e religiosa di rara eccellenza, Firenze 1992. 6 Si veda ora (con qualche cautela per la sezione codicologica) G. BRUNEL-LOBRICON, «Les Bibles vaudoises à la source des Bibles italiennes?», in Bibles italiennes, pp. 845-855. Per una panoramica degli studi sui volgarizzamenti biblici italiani si vedano E. BARBIERI, Le Bibbie italiane del Quattrocento e del Cinquecento, 2 voll., Milano 1993, I, pp. 1-13; L. RAMELLO, «Le antiche versioni della Bibbia: rassegna e prospettive di ricerca», in Quaderni di filológia romanza della Facollá di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, 9 (1992), pp. 113-128; L. LEONARDE «I volgarizzamenti italiani della Bibbia (sec. XIII-XV)», in Bibles italiennes, pp. 837-844. 7 Öltre che di opere fondamentali come The Cambridge History of the Bible, o la Bible de tous les temps ehe si va pubblicando a Parigi, si vedano anche la La Bible au Moyen Âge. Bibliographie, publ. par A. VERNET, Paris 1989 e G. LOBRICON, «Panorama en bref des recherches actuelles sur la Bible au Moyen Age», in Bibles italiennes, pp. 827-836.

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