Folia Theologica 8. (1997)

Card. Pio Laghi: Discorso per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Istituto di Diritto Canonico dell'Universita Cattolica Péter Pázmány di Budapest

10 CARD. P. LAGHI sua vocazione, il sacerdote è anzitutto annunciatore de Vangelo, ministro della grazia comunicata da Dio ágii uomini in Cristo. La primissima finalità da tenere presente è dunque quella di preparare quest’uomo di Dio. Ma la sua preparazione non sarà completa, se essa non tenderà contemporaneamente a farne un autentico “uomo di Chiesa”. A taie scopo, bisogna riconoscere ehe lo studio e la pratica del DC sono insostituibili. Non si tratta semplicemente di promuovere nei candidati al sacerdozio una certa dimestichezza con gli aspetti giuridici pratici della vita della Chiesa, bensi di infondere in loro il senso profondo delle istituzioni, in modo tale ehe essi siano in grado, nell’esercizio del loro ministero, di dare consapevolmente il proprio contributo al discernimento ecclesiale delle varie situazioni, ma sappiano altresi conformarsi aile decisioni prese dalle autorité ecclesiastiche. L’impegno pastorale, in altre parole, deve essere assunto da persone con un vero senso di responsabilité, capaci di tener contro della legittima normatíva o dotati anche d’un solido buon senso, ehe non si trasformi in arbitrarieté e, in fin dei conti, in ingiustizia. In una simile prospettiva lo studio del DC, scuola di rigore e di prudenza intellettuale, in costante contatto con il concreto, contribuisce efficacemente a dotare di queste qualité il sacerdote di domani. Conclusione Queste brevi considerazioni richiamano il quadro in cui si inserisce anche l’lstituto di DC di questa Université Cattolica. Esso, riprendendo una precedente tradizione, appartiene ai numerosi segni di rinascita ehe caratterizzano la Chiesa dell’Europa orientale, dopo il lungo periodo della dominazione comunista. La sua inaugurazione rappresenta perciö un ulteriore motivo di speranza, non solo per la Chiesa in Ungheria, ma anche in tutte le regioni confinanti. Tale volonté di servizio internazionale è del resto felicemente sottolineata dalla decisione circa la lingua ufficiale dellTstituto, la quale — öltre il latino, lingua comune dei canonisti — non sáré solo l’ungherese, ma anche il tedesco e l’italiano. Ciö non solo renderé possibile 1’affluenza di studenti da diverse nazioni, ma faciliteré la collaborazione nell’insegnamcnto da parte di professori di fama internazionale.

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