Folia Theologica 7. (1996)

Ariel David Busso: Il patronato regio spagnolo e il suo influsso in America

204 A.D. BUSSO metodico. E’ logico immaginare ehe i rapporti tra la Santa Sede e la Spagna non si mantenessero sempre in un ambiente di reciproca comprensione. La storia sta a testimoniare che sorsero controversie tra coloro che sostenevano che il patronato era un diritto essenziale della Santa Sede, esercitabile dal potere civile solo se la Chiesa glielo concedeva, e coloro che affermavano che tale diritto era inerente alla sovranità temporale. Dice bene De Lafuente che “nella lotta tra le due tenderize, qui nelle Indie Occidentali trionfarono ampiamente la dottrina e la pratica francamente réaliste. Il patronato regio penetro tanto profondamente, nel suo esercizio, che comporto, di fatto, una sostituzione della suprema autorità ecclesiastica in molteplici e delicate materie dell’ordine spirituale13 2.4. L’avanzata dei fautori della corona. Il Regio Vicariato Indiano. La dottrina dei cosiddetto Vicariato Regio fu iniziata da alcuni religiosi e furono vari i precedenti ehe contribuirono alia sua formazione. Nel XVII e nel XVIII secolo si parlava, a sostegno di questa teória, di tutto ciö che in modo speciale avevano ricevuto i sovrani della penisola iberica nella commissione pontificia per l’evangelizzazione delle Indie Occidentali, in cui si parlava di “delegati della Sedia Apostolica e suoi Vicari Generali”. Un altro precedente che irrobustiva l’idea del Vicariato erano i privilegi vicariali concessi in una occasione al Maestro dell’Ordine di Cristo del Portogallo, estesi poi alia Spagna. Sempre in questo senso si diceva che “la corona spagnola era il più valido sostegno del cattolicesimo europeo”. Ma il contributo principale a questa teória venne, come abbiamo già detto, dai religiosi appartenenti al clero regolare ehe, nella loro lotta con i Vescovi, cercavano di conservare i propri privilegi. Essi affermavano ehe la Corona aveva ricevuto dai Papi la missione di evangelizzare le Indie Occidentali e possedeva, pertanto, tutta l’autorità necessaria a portare a termine tale proposito. Colui che per primo presentö questa teória fu frate Juan Focher O.F.M. nella sua opera Itinerarium Catholicum profiscientium ad infideles convertendos, pubblicata dopo la sua morte avvenuta nel 1572. A questo autore ne seguirono altri, alcuni di essi professori e scrittori di rilievo.14 13 R. De LAFUENTE, Op. Cit., pag. 21. 14 Frate Alonso de la VERA CRUZ, in Messico (+1584); Fra' Manuel RODRI­GUEZ, a Salamanca (+1613); per citame solo alcuni.

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