Folia Theologica 6. (1995)
Mihály Szentmártoni S.J.: La confessione
188 M. SZENTMÁRTONI di comportamenti aggressivi verso se stesso, dalia mutilazione al suicidio. II confessore ha menő occasione di incontrarsi con il penitente delirante di colpa. C’é pero una forma menő grave di questo fenomeno ehe si présenta come tendenza ad autopunizione. La tendenza di autopunizione implica il desiderio di non lasciare il giudizio a Dio. Si tratta specialmente del caso di una non riuscita sublimazione di qualche istinto (sesso o aggressività) che poi genera sentimento di colpa. A questo punto, la persona non di rado assume su se stessa il diritto di autopunirsi. Sexton e Maddock paragonano questo tentativo al peccato originale di Adamo ed Eva. Il peccato originale da loro commesso comporta due “sottoprodotti”: 1) vogliono essi stessi determinare la differenza tra il male e bene, e 2) amministrare loro stessi la punizione.21 Nella confessione tutto ciö spesso si manifesta come scontentezza con la penitenza imposta da parte dei confessore giudicandola insufficiente per i peccati confessati. L’autogiudizio, in questo senso, è una ripetizione (a livello psicologico) dei peccato originale. Inoltre, l’autogiudizio rappresenta un problema teologico, poiché 1’individuo assume la giurisdizione su se stesso, cercando di prevenire cosî la giurisdizione e punizione divina. L’individuo crede, cioè, che la punizione divina sarebbe molto più severa. Invece di solito capita 1’opposto: 1’autopunizione risulta molto più severa e più lunga di quella di Dio. La colpa diffusa crea uno stato di depressione, ehe a sua volta aumenta il sentimento di colpa e si stabilisée un cerchio vizioso. La persona non puö uscire da questa trappola senza un aiuto dal di fuori. La conseguenza è di solito I’isolamento, la fuga in qualche dipendenza (alcol o droga), o addirittura puo far nascere idee suicide. La durata della punizione auto-amministrata di solito è interminabile. Le persone ehe sono coinvolte in questo tentativo di autopunizione di solito si concentrano soltanto sui comportamento errato senza prendere in considerazione l’intenzione o il motivo. Questo è il caso specialmente quando si tratta di stupro, aborto o altri atti sessuali. L'aiuto pastorale, cioè la via di uscita da questa trappola viene ricercata nel significato teologico del perdono. L’intervento consiste nel: 1) aiutare la persona a capire ehe essa non si trova più sotto la legge 21 Cf. SEXTON R.O., MADDOCK R.C., The Adam and Eve Syndrome, in Journal of Religion and Health 17 (1978) 163-168.