Folia Theologica 5. (1994)

Julio García Martín: Alcune considerazioni sul carattere missionario del "Catechismo della Chiesa cattolica"

76 J. GARCÍA MARTIN 28,20). La fedeltà a questo messaggio obbliga a giudicare e a discernere gli elementi culutrali dei popoli alla luce della tradizione apostolica e del Magistero ecclesiastico, e distingue quello ehe è contrario alla fede e quello che gli è favorevole. Questi elementi favorevoli sono veicoli di trasmissione della fede. Da qui risulta chiaro ehe le culture non possono essere sopravalutate, e ehe i valori culturali dei diversi popoli non posso­no essere considerati come il valore supremo nei confronti dei Vangelo, perché in quanto prodotte dell’uomo le culture sono segnate dal peccato, ed hanno bisogno di essere purificate e accomodate alla verità rivelata. L’appropriazione dei principi evangelici implica un progressivo cambia- mento di mentalità e costumi, ehe hanno anche una manifestazione este- riore, cioè di carattere sociale39. L’immutabilité o nécessité di conservare il contenuto essenziale dei Vangelo implica delle conseguenze irrinun- ciabili per la Chiesa, ehe sono obblighi per chi s’incorpora in essa. Per questo l’adattamento o incarnazione dei Vangelo in un popolo concreto è un fenomeno reciproco tra le persone ehe lo trasmettono e le persone ehe lo ricevono. Vale a dire, è fonte di esigenze per ambe due le parti. L’au- mento di incorporazioni alia Chiesa e la costante accettazione dei princi­pi evangelici porta a creare una cultura cristiana40. Il Catechismo, pur ri- manendo nei principi generali, indica il cammino ehe deve essere seguito su determinate questioni, cioè che è permesso e che deve essere osserva- to. E’ evidente che l’adattamento ha una applicazione maggiore in quelle culture che non sono state influenzáié dal eristianesimo e nelle quali la condotta degli uomini non è stata guidata dai principi evangelici41. Sebbene il Catechismo della Chiesa Cattolica possa essere considerato e presentato corne il frutto dell’adattamento culturale portato avanti dalla Chiesa durante i secoli, e percio deve essere ritenuto come una guida si- cura per 1’insegnamento della fede, tuttavia corrisponde ai catechismi lo­cali realizzare gli adattamenti indispensabili alie esigenze delle differenti culture dei destinatari. Dato ehe il maggior lavoro spetta ai catechismi 39 N. 2105, ehe prende un texto dei decr. Apostolicam actuositatem sulTaposto- lato dei laki, 13. Un'applicazione concreta per le missioni ad gentes ce la off­re il decr. Ad gentes sull'attivitá missionaria della Chiesa, 13. 40 GIOVANNI PAOLO II, alloc, ai partecipanti alla VIIIa sessione del Consi- glio Intemazionale per la Catechesi, 26.9.1992, in Palestra del Clero 71 (1992) p. 642. 41 Cfr. GIOVANNI PAOLO II, enc. Redemptoris Missio, 34.

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