Folia Theologica 5. (1994)
Rinaldo Bertolino: L'obiezione di coscienza nello Stato e nella Chiesa
50 R. BERTOLINO anche il cristiano, ha il diritto e il dovere di porsi nella società democra- tica, qualificandosi secondo la propria identità».60 Coerente aile moderne tendenze della filosofia del diritto, ehe sollecitano il ricorso a Rechtsprinzipien, una «Prinzipiengeleistete Rechtsverwirklichung»,61 l’ordinamento costituzionale ’per valori’ ha saputo individuare nuove techniche di risoluzione dei conflitti rappresentati dall’obiezione. Ha immaginato una nuova funzione della legge, per cui questa «tende ad assumere la forma della regola di compatibilità tra culture e valori piut- tosto ehe della regola di prevalenza definitiva e di imposizione di una soltanto delle posizioni in campo».62 II riconoscimento normativo dei diritto di obiezione ha finito pertanto con 1’essere «uno dei meccanismi di stabilizzazione dei sistema giuridico costituzionale»,63 una tecnica «in- dispensabile alla società pluralista». L’obiezione di coscienza appare insomnia un istituto «strumentale alla realizzazione del ’diritto alla diversité’».64 9. Cosî intesa, l’obiezione di coscienza cessa evidentemente di poter es- sere considerata come eccezione rispetto aU’ordinamento giuridico. La configurazione concettuale unitaria del diritto di obiezione di coscienza, come sopra delineato, e la doverosità-possibilità del suo riconoscimento come valore e principio costituzionale negli ordinamenti pluralistici contemporanei, consentono di dare risposta affermativa al quesito, ehe mi sono proposto all’inizio, del valore delle obiezioni moderne e di quale sia il loro posto nell’ordinamento. Da un punto di vista dottrinale si è pariato di un ’rimpicciolimento’ dell’obiezione.65 Ci si è domandati se, in realtà, si possa ancora discorre60 E. SORECCO, Legge e coscienza per l'uomo del terzo millennio, in AA.VV., Realtà e prospettive deliobiezione di coscienza. I conflitti degli ordinamenti (Atti del Seminario nazionale di studio: Milano, 9-11 aprile 1992), a cura di B. PER- RONE, Milano 1992, p. 435. 61 Quest'ultima intesa come «ein Prozeß ..., der dem Legalitätsprinzip verpflichtet ist, sich aber jenseits formalistischer Erstarrung als rechtsethisch offen erweist»: G. LUF, op. cit. (nt. 39), p. 35. 62 S. RODOTÀ, op. cit. (nt. 7), p. 59. 63 R. MAZZOLA, Obiezione di coscienza 'totale' e principio di ragionevolezza: il caso dei Testimoni di Geova, in QDPE 1993/1, p. 154. 64 Cosî S. RODOTÀ, op. cit., p. 58. 65 A. MARTINEZ BLANCO, La obieción de concienda en la legislación y en la jurisprudentia espanolas, in AA.VV., La objection de concientia en el derecho espa- fiol e italiano (Jornadas celebradas en Murcia las dias 12 al 14 de abril de 1989), Universidad de Murcia 1990, p. 111.