Folia Theologica 5. (1994)

Rinaldo Bertolino: L'obiezione di coscienza nello Stato e nella Chiesa

44 R. BERTOLINO giuridici non più totalizzanti». Questi ordinamenti confidano sempre più accentuatamente nella «partecipazione il più possibile condivisa dei cit- tadini al ’progetto costituzionale’, non più calato dali’alto ed imposto d’autorità ma, nel suo farsi processuale, proiettato verso equilibri dina- mici sempre più avanzati, in funzione dei progresso di tutti, individui e gruppi sociali, anche se membri di minoranze dissenzienti».37 La compatibilità teorica e concettuale dell’obiezione di coscienza moder­na e la sua regolamentazione pratica vanno pertanto confrontate e misu- rate su questi sistemi, non dimentichi tuttavia ehe la sola assenza, nelle democrazie avanzate, di forme dirette di aggressione alia coscienza non assicura per cio stesso ehe non ve ne siano altre, indirette, forse meno pa- lesi ma altrettanto negative.38 5. Dall’ordinamento alia coscienza; dalla totalité dell’universo giuridico alla ’grandezza’ di ogni più piccolo uomo: taie è lo scenario in cui muo- ve l’obiezione di coscienza. Ma perché questa complessa realtà non ven- ga ’banalizzata’, occorre rispondere preliminarmente al non facile inter­rogativo: cos’è la coscienza? La coscienza è stata fortemente valorizzata nella tradizione cristiana; ma il suo concetto giuridico è in gran parte de­bitore al processo di secolarizzazione del diritto, all’abbandono dei suoi fondamenti religiosi.39 Anche intesa in senso laico, la coscienza non è pero pensabile come su- biettività vuota e arbitraria. Essa, in realtà, è l’uomo capace di pensare, che ha «consapevolezza pratica e operativa delle idee, dei fini e dei valo- ri oggettivi della vita».40 Nell’ultima sentenza della Corte Costituzionale italiana in materia di obiezione, di essa si dice infatti ehe è «principio 37 S. BERLINGÔ, Stato democmtico sociale e obiezione di coscienza: profili di diritto comparato, in AA.VV., Realtà e prospettive deli'obiezione di coscienza, cit. a nt. 29, pp. 396-397, ehe si richiama alí'insegnamentó di L.M. Bentivoglio e A. Papisca. 38 Su questi aspetti leggansi le interessanti osservezioni di R. NAVARRO- VALLS, op. cit., p. 487. 39 Sul punto, vedasi G. LUF, Gewissen und Recht, Erwägungen zu strukturellen Gemeinsamkeiten im staatlichen und kirchlichen Recht, in OAKR 38 (1989), p. 18. 40 G. CAPOGRASSI, Obbedienza e coscienza, in Foro It. LXXVI (1953), II, p. 49. Per eguali accenti, cfr. H. Arendt, La disobbedienza civile e altri saggi, Milano 1985, p. 46.

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