Folia Theologica 5. (1994)
Rinaldo Bertolino: L'obiezione di coscienza nello Stato e nella Chiesa
L’OBIEZIONE DI COSCIENZA 41 L’obiezione finisce per rappresentare, in tal modo, la permanente, aspra tensione interna tra essere e dover essere, tra fatti e valori, e per proporre di continuo un’altra verità rispetto a quella espressa nelFordinamento gi- uridico: l'obiettore classico, insomma, il quale non contesta affatto ehe Auctoritas, non veritas facit legem, vi pone accanto ed esige per sé che Veritas, non auctoritas facit jus.19 3. È mia convinzione che altrettanto possa avvenire per l’obiettore moderno; ehe non necessariamente la metamorfosi intervenuta della obiezi- one abbia comportato una sua modifica qualitativa e ontologica.20 Quale ehe ne sia 1’attuale incremento nello Stato pluralista e sociale, le possibilità e la modalità di obiezione sono teoricamente illimitate: »non v’è norma ehe sfugga ad una valutazione della coscienza e ad un possibile rigetto da parte di questa».21 Nel ’dramma dell’opzione’ del consociato, che di fronte all’obbligo di tenere un comportamento imposto per legge, risponde, per fedeltà a se stesso: in coscienza, io non posso, non deve leggersi il solo inadempi- mento; occorre invece cogliere la motivazione valorativa dei rifiuto. Nella proposta alternativa di una nuova legalità, l’obiettore mostra di ac- cettare implicitamente, anche se lo superi, lo perfezioni, 1’ordinamento giuridico; è soggetto che, in linea di massima, accetta l’autorità del siste- ma legislativo, anche se ritiene ingiusta una regola.22 23 L’obiezione di cos- cienza infatti è Normwiderstand, non Systemwiderstand P Il valore dell’obiezione di coscienza, anche moderna, sta precisamente in cio: nel dovere dell’obiettore verso se stesso24, un dovere interiore, di profonda coerenza con 1’intimo di sé, con le radici della propria persona19 Cfr. F. D'AGOSTINO, Obiezione di coscienza e vertà dei diritto tra moderno e postmoderno, in QDPE 1989/2, p. 4. 20 Sui processo di metamorfosi dell'obiezione di coscienza, cfr., da ultimo, L. GUERZONI, L'obiezione di coscienza tra politica, diritto e legislazione, cit., pp. 181 ss. 21 G. Lo CASTRO, op. cit. (nt. 4), p. 17. 22 Cfr. A.H. CAMPBELL, La morale della disubbidienza alla legge, in Riv. Int. Fil. Dir. XLIV (1967), p. 657. 23 Sul punto, vedasi in particolare R.A. RHINOW, Widerstandsrecht im Rechtsstaat, in Staat und Politik 30 (1984), pp. 11 ss.,cit. da M. GASCON ABEL- LÁN, Obediencia al Derecho y objeción de concienda, Madrid 1990, p. 41. 24 S. COTTA, Cosdenza e Obiezione di coscienza (di fronte all'antropologia filosofi- ca), cit. (nt. 4), p. 111.