Folia Theologica 5. (1994)
Rinaldo Bertolino: L'obiezione di coscienza nello Stato e nella Chiesa
40 R. BERTOLINO valore merite vole di apprezzamento e di riconoscimento costi tuzionali. Ne è pero condizione il fatto ehe, anziché espungerle, si assumano le in- negabili trasformazioni storiche e concettuali intervenute nelle obiezioni, neU’orizzonte della teória generale del diritto, con la consapevolezza ehe nel frattempo il quadro di riferimento degli ordinamenti giuridici contemporanei, democratici e pluralistici, non è più lo Stato liberale di ’le- gislazione’, ma quello costituzionale, dei ’valori’. 2. Do per scontata la conoscenza dell’in ehe consistano la problematica giuridica dell’obiezione e il ’dramma’ dell’obiettore: evidente realtà dell’obiezione è ehe essa contrappone la liberté della coscienza aile ragi- oni oggetive dell’ordinamento.16 L’obiezione obbliga perô ad ulteriori riflessioni: ad esempio, ehe la légalité è stato il tipo prédominante di legittimité nella société moderna17 e ehe la logica coerenza dell’ordinamento positivo ha preteso la netta sepa- razione del diritto dalla storia, dalla sociologia, dalla morale. Di fatti, se- condo Luhmann, «dal XVIII secolo, ethos della coscienza e diritto si sono sviluppati separandosi l’uno dall’altro. La coscienza si è interiorizza- ta, il diritto si è esteriorizzato. La separazione, avviatasi contemporanea- mente, tra -diritto ed etica da una parte e la separazione di questi ordini normativi dali’ambito di vérité déllé scienze dali’altra, hanno tracciato il profilo della moderna idea di coscienza. La coscienza è diventata stretta- mente personale e obbliga per questo solo personalmente».18 Si è pervenuti cosî a un ulteriore livello di significato dell’obiezione di coscienza. L’obiettore vuole infatti rendere avvertiti ehe la permanente tensione tra légalité e legittimité e il difficile loro equilibrio, ch’egli réclama permanentemente nell’ordinamento democratico, è destinato a su- perarsi continuamente e ad avverarsi solo quando la giustizia legale, pre- tesa corrispondere sempre a principi di legittimité, consenta con quelli della vérité. 16 Cfr. A. PIGLIARU, Promemoria sull'obiezione di coscienza, in Scritti in memoria di W. Cesarini Sforza, Milano 1968, p. 642. 17 Su questa osservazione di M. Weber, si cfr. A. PASSERIN D'ENTRÈVES, Legalità e legittimità, in Obbedienza e resistenza in una società democratica (e alt- ri saggi), Milano 1970, p. 56. 18 N. LUHMANN, La libertà di coscienza e la coscienza, in La differenziazione del diritto. Contributi alla sociologia e alla teória del diritto, Bologna 1990, pp. 268- 69.