Folia Theologica 5. (1994)
Imre Kocsis: La fine della morte nel rinnovamento escatologico II.
LA FINE DELLA MORTE 181 del trionfo. Per spiegare eiçvikoç bisogna pensare, a ogni probabilità, alla radice aramica rfsah ehe significa „vincere”, „trionfare”, „prevalere69. Il significato aramaico è stato riproiettato anche per la radice ebraica riäsah dai traduttori ehe parlavano probabilmente lo aramaico. In base a questa breve rassegna delle diverse traduzioni ci sembra di poter ammettere come una possibilité molto verosimile che Paolo citando Is. 25,8 abbia ricorso ad una recensione prototeodoziana70. Poiché, secondo quanto è detto nella prima parte dei v. 54, il rivestimento delPincorruttibilità e deli’immortalité costituisce il compimento della Scrit- tura citata, l’inghiottimento della morte non puö essere altro ehe la risurre- zione-trasformazione. Trasformando la natura mortale dell’uomo e dotando- lo dei corpo risuscitato Dio „ingoia”, cioè elimina una volta per sempre la morte. Per comprendere meglio come Paolo abbia inteso l’inghiottimento della morte, vale la pena di fare un riferimento a 2Cor. 5,4c ehe, pur non essendo una citazione vera e propria, si ispira senza dubbio a Is. 25,871. Abbiamo giá menzionato sopra la somiglianza di prospettiva e di contenuto di questo ver- setto e dei versetti precedenti con ICor. 15, 53-54. Diamo qui una traduzio- ne di tutto il versetto 4: „In realtá quanti siamo in questa tenda sospiriamo appesantiti, per il fatto ehe non vogliamo venir spogliati, ma sopravvestiti (£7t£vőuaaoí}ai), affinché cid che è mortale (to í)vr|TOV) venga inghiottito (KaT0C7toffr|) dalla vita”. La frase ci fa vedere un aspetto preziosissimo della concezione paolina riguardo alla fine della morte. Non si trova il sostantivo ûava.xoq bensî il termine astratto to dvr|TOV ehe ricorre due volta anche in ICor. 15,53-54. Il verbo Kaianivco sta in congiuntivo dell’aoristo passivo, perché fa parte di una frase finale. Il desiderato „sopravvestimento” del corpo risuscitato, simboleggiato per la „dimora celeste” (vv. 1-2), avrà lo scopo di far perire la mortalité umana. Per il soggetto dell’azione „inghiottire” dobbiamo qui intendere la „vita” che è il complemento d’agente (tmo Ti)ç Çcoriç) nella frase. J. Lambrecht ha profondamente ragione quando 69 Cfr. E. VOGT, Lexicon linguae aramaicae Veteris Testamenti, Roma 1971,114. 70 Per l'esistenza di una „recensione proto-Teodozione" („recensione KAITE") cfr. öltre i manuali di critica testuale D. BARTHÉLEMY, Les devanciers d'Aquila, Leiden 1963,148-157. 71 Accanto a ICor. 15,54c e 2Cor. 5,4c troviamo un'allusione a Is. 25,8 in Ap. 21,4 ehe, öltre alla sparizione della morte, menziona anche Tasciugamento delle lacrime. Per il versetto dell'Apocalisse cfr. U. VANNI, L'Apocalisse, 261-265.