Folia Theologica 5. (1994)
Imre Kocsis: La fine della morte nel rinnovamento escatologico II.
180 I. KOCSIS vamento della natura mortale dell’uomo è stato preannunciato nella Scrittura stessa. II participio passivo dei perfetto yEypocp.p8VOÇ nella formula introduttiva della citazione, essendo un passivo teologico, mette in evidenza ehe è stato Dio a manifestare la sua volontà ed è Dio che ne ga- rantisce la realizzazione. La citazione è una specie di amalgama: due testi veterotestamentari di stile e di origine diversi vengono collegati fra di loro e introdotti da una sola formula che, in questa forma, è unica nella letteratura paolina e nel NT intero67. II testo di Is. 25,8, citato da Paolo, è leggermente differente dal Testo Masoretico, anche se il contenuto di fondo è lo stesso. Per avere un’idea, da quale traduzione T apostolo avrebbe potuto prendere la sua citazione, proponiamo il testo ebraico e le sue traduzioni greche: TM bilid hamniäwet länesah LXX KaTETuev o Gavaxoç layunaç. Aquila KCCXOOTOVXUJEl TOV GCCVOCXOV EtÇ VIKOÇ. Simmaco KCCT<X7ioi!)T|voa Jioiqaei xov Gavaxov eiç xeXoç. Teodozione kcxx£71oűt| o Gavaxoç £iç vikoç. Tutte le traduzioni hanno scelto per bl' il verbo Kocxamvö) che, avendo il senso „inghiottire”, mantiene la sfumatura originale del termine ebraico. Teodozione, come pure S. Paolo, usa il verbo Kaiamvcuin aoristo passivo, ri- mane tuttavia nella linea dei testo originale, poiché il passivo è da intendere come un passivo teologico che indica la azione di Dio68. E’ più complesso invece il problema delle traduzioni dell’avverbio ebraico länesah che in sé significa „per sempre”. Questo senso viene reso in modo giusto da Simmaco. I LXX traducendo layuaac (participio aoristo attivo) „sopraffando” suggeriscono l’idea di una battaglia vittoriosa. L’intera frase nella traduzione dei LXX costituisce perö una difficoltà che è sorprendente e difficilmente risolubile, poiché O docvaxoç essendo in nominativo sembra essere il sog- getto della vittoria, il che rovescia il messaggio positivo e non corrisponde per niente al conteste. La traduzione di Aquila e di Teodozione £tç vikoç si concorda con il testo di S. Paolo, e implica, come ta%X)aaçnei LXX, l’idea 67 Per l'uso paolino dell'AT rimandiamo a O. MICHEL, Paulus und seine Bibel, Gütersloh 1929; J. BONSIRVEN, Exégèse rabbinique et exégèse paulinienne, Paris 1939; E.E. ELLIS, Paul's Use of the Old Testament, London 1957. Per l'uso midrascico della Scrittura in ICor. 15,54-55 cfr. R. MORISETTE, „Un mid- rash sur la mort (ICor. XV 54c-57)", RB 79 (1972) 161-188. 68 Per Tanalisi dei testo ebraico rimandiamo al capitolo I. Folia Theologica 3(1992) 80-83. Puö darsi ehe Teodozione abbia capito il verbo bl’ corne un pu 'al.