Folia Theologica 5. (1994)

Hermann Geißler: Coscienza e verita nel dramma della storia della salvezza secondo il pensiero di John Henry Newman

116 H. GEIßLER e nell’esistenzialismo radicale. A causa di tali correnti il fenomeno della coscienza è stato ed è interpretato in modo diverso, persino opposto. La costatazione del filosofo Stoker nell’anno 1925, ehe il concetto della cos­cienza è „ambiguo e caotico”2, vale per il mondo contemporaneo in mo­do ancora più forte. Basta ricordare le tendenze immanentiste nella filosofia moderna di spie- gare la coscienza come un puro sentimento soggettivo (romanticismo, ir- razionalismo), come atto della ragione autonoma ehe giudica su di sé (il- luminismo, razionalismo) o corne realizzazione e autodeterminazione as- soluta del proprio IO (esistenzialismo estremo). Dietro queste tendenze, presenti oggi non solo nel mondo degli scienzia- ti, ma anche nella mentalità dell’uomo della strada, c’è un concetto sbag- liato della coscienza, cioè la separazione della coscienza dalla verità, o in parole più generali la separazione della soggettività dalla oggettività. Il testo famoso della „Gaudium et spes” citato sopra intende mettere in luce sia il valore insostituibile della coscienza personale ehe il suo lega- me essenziale a Dio, la cui voce 1’uomo puö ascoltare con le orrecchie dei suo cuore. Non è l’uomo ehe si dà la legge che lo spinge a fare il be­ne e a fuggire il male. Dio stesso l’ha scritta nel suo cuore; là l’uomo puö trovarla. Allô stesso tempo deve continuamente curarsi „di cercare la ve­rità e il bene”, altrimenti „la coscienza diventa quasi cieca in seguito alla abitudine dei peccato” (cfr. GS 16). Se coscientemente non viene orien- tata alla verità e alle norme oggettive, cade nell’errore e puö perdere la sua dignità singolare. La coscienza è legata essenzialmente alla verità. Più di cento anni fa, questa dottrina conciliare fu già sviluppata in modo „profetico” dal grande convertito anglicano John Henry Newman. Nella sua vita, Newman non fu sempre compreso in modo adeguato; infatti, fu sospettato e querelato, anche a causa delle sue affermazioni circa la dig­nità della coscienza. Serive in una lettera a un amico: „Le cose, che sono veramente utili, sa- ranno realizzate secondo la volontà di Dio a suo tempo e non ad un altro; se si cerca di fare una cosa in sé giusta a un tempo inopportuno, forse si diventa un eretico o un scismatico. Cio ehe voglio, forse è reale e buono, ma puö essere la volontà di Dio che viene realizzata soltanto in cento an­ni” (cfr. LD XIX 179). 2 H.G. STOKER, Das Gewissen: Erscheinungsformen und Theorien, Bonn 1925, 22.

Next

/
Thumbnails
Contents