Folia Theologica 4. (1993)

János Sánta: Feuerbach come "rifondatore" del cristianesimo

58 J. SÁNTA Ci chiediamo, comunque, se la visione tipica deH‘umanesimo ateo, in parti- colare quella marxista, contenga anche degli elementi positivi, oppure no. Consideriamo, per esempio, il concetto di „alienazione”, ehe nella sua aecezione umanistica risale a Feuerbach, nel cuo pensiero viene espressa in termini di „proiezione”: Feuerbach mostra la reale possibilité ehe l‘uomo, usando della propria immaginazione, arrivi a crearsi dio. In ogni atto conoscitivo, l‘uomo si créa una oggettivazione del reale. Esiste co­munque il pericolo ehe 1‘uomo, in tale processo, arrivi a pendere se stesso, e ciô avviene quando attribuisce ai prodotti della propria attività e conos- cenza un valore quasi divino. Si vede, pertanto, la nécessité di giungere ad una sintesi capace di superare il momento delTantitesi, dato daH‘„ali- enazione”. Qualora, infatti, venisse divinizzato il prodotto della conoscen- za delTuomo, il „dio” che ne risulta, saré inevitabilmente un nemico deli’ uomo stesso. L’orientamento tecnicistico del mondo moderno nasconde realmente questo p'ericolo, e Feuerbach lo aveva avvertito, tutavia la sua reazione è stata sproporzionata, dal momento che volle abbattere ogni immagine di Dio. Un altro elemento di valore della visione feuerbachiana è la riscoperta della corporalité delTuomo, sebbene nella forma di una sopravvalutazione della sensibilité. Questa tesi di Feuerbach spinge Tuomo moderno ad accorgersi ehe non è sufficiente considerare solo la dimensione incorporea delTuomo stesso, corne sganeiato dalla realté in cui vive, e investigarlo in modo meramente astratto, ma si deve considerare l’unité indissolubile tra spirito e materia, anima e corpo.

Next

/
Thumbnails
Contents