Folia Theologica 3. (1992)
Imre Kocsis: La fine della morte nel rinnovamento escatologico I.
80 I. KOCSIS personali (Is. 28,18; Is. 38,18-19; Os. 13,14). In tutti questi passi si tratta solo di simboli, di espressioni figurative che mettono in rilievo il carattere pericoloso e l’efficacia distruttrice della morte. Nella Bibbia, diversamen- te dalla concezione cananea dei dio Mot, la morte non appare mai come una divinité, ma sempre come un fatto umano che sta sotto il dominio e controllo dell’unico Dio (Dt. 32,39). Le diverse presentazioni della morte vengono spesso accompagnate dalla menzione di una reazione umana di paura e di orrore. L’uomo considera la morte generalmente come qualcosa ehe mette in pericolo la sua esisten- za intera. Secondo gli scritti più antichi dell’AT con il morire finisce la vera vita umana. Nello se'ôl, cioè negli inferi, c’è soltanto un’esistenza molto limitata, un’esistenza d’ombra4. Essa perô è priva di ogni rapporto con Dio (Is. 39, 18; Sal. 88,11-15) che è l’elemento più decisivo per un israelita pio. Ma proprio la fede e la fiducia in Dio, il quale ha creato tutto e ha cura dei popolo eletto e di ogni suo membro, è quello che ha suscitato, probabilmente nell’epoca postesilica, la speranza ehe Dio non puô lasciare i suoi per la balia della morte. L’esperienza della profonda vicinanza di Dio ha fatto sorgere e ha rafforzato la convinzione ehe tale vicinanza non puö essere interrotta in modo totale con il decesso umano, perché Dio è più forte e più potente anche della morte (Sal. 16,10-11; 49,16; 73,26). In questa prospettiva di fiducia nell’amore e nell’onnipotenza di Dio è da collocare il sorgere della speranza della risurrezione die morti e della scomparsa definitiva della morte. b) Is. 25,6-8 L’idea della fine della morte appare per la prima volta nella Bibbia nella cosiddetta „Grande Apocalisse di Isaia” (capitoli 24-27), scritta, secondo l’opinione comunemente accettata dagli studiosi, dopo l’esilio5. Considerando la sezione intera nella sua redazione finale, cosî corne sta adesso nel libro di Isaia, diamo prima di tutto uno sguardo al suo contenuto per passare poi al brano ehe ci intéressa più direttamente. Il capitolo 24 ci présenta una catastrofe universale ehe tocca tutta l’uma- nità e ehe si termina con il giudizio di Dio sugli astri celesti e sui sovrani 4 Gli abitanti di se'ôl si chiamano (Q 7 9 *», „ombre". Cfr. Is. 14,9; 26,14.19; Sal. 88,11. * T * 5 Per la „Grande Apocalisse di Isaia" cfr. fra altri: J. VERMEYLEN, Du prophète Isaïe à l'apocalyptique I, Paris 1977, 349-381.