Folia Theologica 2. (1991)

Csaba Ternyák: Abba' nel pensiero di Joachim Jeremias

ABBA 59 nuto di questo rapporte. Sottolinea che si íratta della missione di Gesù, ma non dice niente sulla persona di Gesù. W. Marchel mette in rilievo esplicitamente ehe questo termine è il porta­tore della rivelazione. Secondo lui VAbbà ci permette di vedere la filiazi- one divina di Gesù: Dio è suo Padre nel senso proprio. E’ qui il segreto più profondo dell’opera e del ministero di Gesù. Cosl chiamando Dio Abbà, Gesù ci introduce nel mistero della propria persona, e della sua relazione personale a Dio, e nello stesso tempo ci comunica il mistero del Padre. W. Marchel sottolinea ehe Abbà è un termine di portata trascenden- te, un termine ehe rivela qualcosa della vita divina. Questa preghiera del Figlio di Dio costituisce una delle affermazione teologiche più profonde e più centrali del Nuovo Testamento.133 Come serive J. Galot: “Se il Dio al quale Gesù si rivolge è per lui un Padre nel vero senso della parola e con tutta la familiarité ehe vi è indusa, egli è nei suoi riguardi, un Figlio con la stessa pienezza di significato. Egli è davanti a Dio Padre in qualité di Dio Figlio. La paternité implica un rapporte di generazione e una somiglianza di natura”.134 Come all’inizio abbiamo gié dette, lo scopo principale del nostro autore era di ricostruire la figura storica di Gesù. Questa constatazione si riferisce anche alla ricerca suIVAbbà. Esso è per lui tanto importante, perché la risposta di fede si gioca di fronte alla parola di Gesù non solo storicamente accredita, ma storiograficamente ricostruita. In questa prospettiva, non soiprende ehe egli identifichi nella ricerca del Gesù storico il compito dell’esegesi. Ciô espone evidentemente il pensiero di J. Jeremias a un duplice rischio. Sul piano esegetico, mette in sotf ordine l’esame dei testo evangelico cosî come esso si trova, e svaluta la tradizione neotestamentaria. In campo teologico, si riduce la realté dell’ispirazione e si nega il valore della tradizione ecclesiale. Il nostro autore mostra una tendenza a minimizzare il significato dell’uso veterotestamentario e giudaistico del concetto “padre” in riferimento a Dio. Egli voleva sicuramente anche in questo modo sottolineare la novité e l’originalité deli ’Abbà di Gesù. Ma non si deve dimenticare ehe il Nuovo Testamento anche in questo senso adempie l’Antico Testamento, e quei 133MARCHEL, Abba, Père, 167. 134GALOT, Chi sei tu, o Cristo?; cf. MARCHEL, Abba, Père, 146-147 e 162 e 167; SABUGAL, Abbá... La Oración del Senor, 394-421.

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