Folia Theologica 2. (1991)
Csaba Ternyák: Abba' nel pensiero di Joachim Jeremias
ABBA 47 con cautela, tanto più che in questo caso ha contro di sè la testimonianza anche Giovanni”.76 Infine in Matteo resta da indicare un logion: “Nessuno chiamerete sulla terra vostro padre, poichè uno solo è il vostro Padre, quello celeste” (Mt 23, 9). Questi logia, la cui attribuzione a Gesù non si puö seriamente negare e ehe mostrano come Gesù abbia usato solo raramente l’espressione ’Padre vostro’, sono riferiti particolarmente ai discepoli, mai agli estranei. Con ciö appare ehe Gesù considera la paternità di Dio non come la designazi- one di una prerogativa ehe concerne il suo rapporte comune a tutti gli uomini: solo i discepoli e tutti coloro ehe appartengono al Regno hanno come qualité distintiva un tale rapporto con Dio Padre. E se Dio si manifesta come Padre dei discepoli lo fa in quanto perdona loro i peccati, li accompagna con la sua misericordia e la sua provvidenza, prépara loro la salvezza. Specialmente questo tratto della bonté paterna di Dio come evento escatologico (cf. Mt 7,11; Lc 12,32) appare nuovo rispetto all’idea affine della concezione profetica della paternité di Dio.77 In ogni caso, non si puö non osservare come i testi si sono diradati sotto la rigida applicazione dei criteri che J. Jeremias adotta alio scopo di raggiungere il nocciolo più antico e storicamente autentico della tradizio- ne. Dunque anche la sua valutazione “deve essere valutata con cautela” a motivo di un certo minimalismo nell’accettazione dei testi riguardanti. c) “Padre mio" Al terzo gruppo appartengono i passi che parlano del “Padre mio”. L’im- portanza di questo gruppo di testi sta nel fatto ehe una tale espressione non ha paralleli nella letteratura rabbinica. Le poche espressioni ehe compari- vano in taie letteratura avevano un significato generale concernente tutti gli israeliti, mentre la novité dell’uso nella bocca di Gesù esprimeva un rapporto ünico ed incomparabile con Dio. Il gruppo dei passi in questione è molto importante, in quanto rivela la singolarité del rapporto di Gesù con Dio. In essi Gesù riconduce la sua potesté piena ed assoluta, al fatto ehe Dio si rivela in Lui in modo straordinario ed unico. Col suo metodo J. Jeremias cerca anche qui i testi più antichi e considera “con cautela gli esempi di Matteo e soprattutto quelli di Giovanni”.78 La 78 Ibid, 44.