Folia Theologica et Canonica 7. 29/21 (2018)
Sacra theologia
34 ANDRE-MARIE JERUMANIS zionista del mondo, il quale non ha piü bisogno di speranza religiosa, perché la scienza ne ha preso il posto. La crisi attuale é dovuta, secondo Balthasar, airidealismo tedesco, ehe sostituisce all’ontologia medievale per la quale la natura (essentiae) partecipava all 'esse atto infinito della realtä, l’antropologia. Cosi la scienza diventa il fondamento della sua esistenza, integrando le forme della natura negli elementi delle sua propria esistenza. Dalia teória assoluta di Hegel si passa successivamente alia prassi assoluta di Marx, dell’auto-creazione dell’uomo con il dominio, tramite il lavoro, della natura. In questo modo la preghiera e la speranza sono fuori posto, poiché la responsabilitä della riuscita dell’uomo, della storia del suo futuro é affidata alia preveggenza, alFintelligenza deü’uomo e non piü alia provvidenza. In realtä, Balthasar considera che l’ideale di un regno messianico, non per l’individuo ma per il popolo, come nella speranza antica di Israele, ha fatto di nuovo irruzione con il pensiero marxista, secondo il quale il vero uomo é solo quello ehe si é identificato con la societä. Per Balthasar la visione cristiana nella situazione contingente ci permette di evitare l’evasione asiatica dei mondo, e la tentazione utopistica di automanipolare l’uomo ed arrivare cosi ad un mondo pienamente realizzato nei limiti dell’intramondano. Il cristianesimo contro la tentazione di liberasi da soli offre una altra via : «a una fede ehe si basa sulla incarnazione é proibita ogni fuga dal mondo; a una fede che tuttavia, si riconosce totalmente come dono delFiniziativa di Dio, é proibito di ‘accaparrarsi’ la salvezza con le sue proprie forze (...). Il cristiano deve assumere 1’impegno storico, senza pero soggiacere alia tentazione di Prometeo; di piü: egli deve collaborare a un’opera di salvezza dei mondo e deli'uomo, sapendo che quest’opera non puö essere portata a termine nell’orizzonte intramondano (...)» E’ la risurrezione di Cristo che cambia tutto: «partecipandovi attraverso la fede, la speranza e la caritä, il cristiano porta a compimento la sua missione ehe consiste nelFordinare il mondo secondo le sue esigenze, con le proprie forze, ma anche secondo la salvezza di Dio. Egli compie quest’opera con una forza ehe va al di la della sua forza naturale, sorretto da una speranza ehe ‘é contro la speranza’ di questo mondo (Rom 4, 18), perché la speranza che viene dalia risurrezione dai morti e dalia via eterna é contro la speranza terrena ehe si spegne di fronte alia morte deli’individuo e alia ‘vanitä’ di tutte le cose»56. Conclusione 1) Il cristiano vive, dunque, nel tempo, nell’unita dei tempi. Passato e futuro si congiungono nel presente. La forza del cristiano sta tutta qui, secondo Balthasar. «Solo il cristiano ha il coraggio di accettare il tempo presente, perché 56 Ibid., 133-134.