Folia Theologica et Canonica 7. 29/21 (2018)
Recensions
324 RECENSIONS CONTENUTO Essendo fuori luogo il solo pensare di poter presentare qui, anche sommariamente il contenuto del Trattato, rinvio agli schemi riassuntivi in Appendice al presente scritto, per aveme una visione d’insieme. L’unica cosa ehe mi seinbra importante sottolineare, é che la tesi propria deli’A., cioé lo Ius est obiectum Iustitiae, é declinata a 360°, con differente modulazione, in tutti gli ambiti del Diritto ecclesiale: filosofico, teologico, storico; riguardo i soggetti ecclesiali del Diritto: i beni giuridici ecclesiali, il riconoscimento e la tutela dei diritti nella Chiesa a livello procedúráié e penale, ed infine, nei rapporti tra la Chiesa e la Societä civile (denominazione ehe l’A. preferisce a quella usuale di Comunitä politica). Ognuno nei singoli sedici capitoli, alia fine ha una bibliográfia ragionata ed aggiornata, utile per ulteriori approfondimenti da parte del lettore. Qui mi limito solo a segnalare, per la loro originalita, il contenuto dei capp. XII: il servizio della caritä, e XVI: I rapporti tra la Chiesa e la Societä civile. Cap. XII: il servizio della caritä17: Dopo aver esaminati i beni quali: la parola, la liturgia, i sacramenti, in modo particolare il matrimonio e la famiglia (Libri III e IV del CIC) e prima di trattare i beni temporali (Libro V), FA. affronta con originalitä il terna della caritä. Questo dopo aver accennato ad un’altra categoria: i beni culturali della Chiesa (necessari per svolgere liberamente la sua missione). V. Enciclica di Benedetto XVI, Deus caritas est (2005) ed il successivo M.P. Intima Ecclesiae natura (= sui servizio della caritä: 2012), che hanno messo piü in evidenza il bene giuridico ecclesiale dei servizio della caritä. Questa é presentata da DCE 25 in una triade insieme alia parola di Dio ed i sacramenti: L’intima natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: annuncio della Parola di Dio (kerygma-martyria), celebrazione dei Sacramenti (leiturgia), servizio della caritä (diakonia). Sono compiti ehe si presuppongono a vicenda e non possono essere separati l’uno dalFaltro”. Sottolinea il servizio alia caritä e la sua dimensione giuridica essenziale (v. can. 1254): le opere di caritä tra i fini dei patrimonio economico ecclesiale, ma é riduttivo concepire il servizio della caritä quale mera distribuzione di beni materiali ai poveri18. Detto “servizio della caritä” deve essere correttamente compreso. Con ciri non si vuol dire ehe Fannuncio della parola e la celebrazione dei sacramenti, non siano anch’essi un’espressione del servizio della caritä nella Chiesa. D'altra, da essa non si deve dedurre la negazione “(...) della distinzione strutturale tra giustizia e caritä all’intemo della Chiesa, né in generale né per quel che riguarda Fambito specifico del servizio della caritä. É vero che, come insegna il Concilio Vaticano II, il Popolo di Dio ‘ha per legge il nuovo precetto di amare 17 Cf vol. II. 427-441. 18 Cf vol. 11.439^141.