Folia Theologica et Canonica 7. 29/21 (2018)
Recensions
RECENSIONS 323 Quindi, “(•••) cio ehe il canonista, in quanto giurista, cerea di sapere é quali siano i rapporti di giustizia esistenti nella Chiesa, e pertanto quale sia la soluzione giusta da dare alie questioni poste dalia vita ecclesiale. A questo fine serve certamente molto la dimestichezza con le nonne canoniche, poiché esse sono per l’appunto regole di giustizia, ehe dichiarano il diritto divino e determinano quello umano (cfr. cap. III). Tuttavia, non va dimenticato ehe il punto di riferimento fondamentale per l’interpretazione déllé stesse norme é la giustizia intrinseca ai rapporti intersoggettivi. Tale realismo consente di comprendere il vero significato déllé regole, e di accertare i limiti propri di ogni norma umana, dinanzi ai quali la stessa giustizia consiglia di separarsi dal testo per meglio identificarsi con la sostanza del diritto canonico: la giustizia intraecclesiale (sull’interpretazione déllé leggi, cfr. nn. 53-55)”15. E importante sottolineare che detto realismo giuridico, é l'unico che ha le potenzialitä e le capacitä di contrastare non solo quello che é una vera e propria patologica degenerazione della giuridicitä, il giuridismo, ma anche quella “antigiuridicita” di matrice ideologica, che in questi ultimi tempi sembra piü diffondersi ed imporsi sempre piü a tutti i livelli nelle varie societä. 6) Un ultimo aspetto ehe mi preme evidenziare, lasciando i mold altri alia scoperta dei lettori, tocca proprio 1’interpretazione. L'A. invita a non scambiare il sistema giuridico per il Diritto, rendendo di fatto impossibile una vera interpretazione giuridica. Infatti, quando questo avviene: “AI suo posto subentra, da un lato, un mondo teorico, quello dei testi legali e delle altre fonti giuridiche intesi come autoreferenziali, e dall’altro Farbitrarieta nella risoluzione dei problemi giuridici concreti, cui le norme sembrano offrire soprattutto degli strumenti al servizio degli interessi soggettivi delle parti. II realismo giuridico implica l’ammettere ehe nella realtä umana c’e un’intrinseca dimensione di giustizia, e ehe concretamente nei rapporti di giustizia intraecclesiali tale dimensione proviene anzitutto dall’essere stesso della Chiesa. Cio implica tener conto in modo effettivo dei diritto divino nel lavoro giuridico, non quale mero limite o fondamento remoto, bensi come orizzonte costante dell’ermeneutica. L’ermeneutica giuridica, per essere veramente giuridica, deve superare gli schemi dei positivismo, che nel limitarsi alie sole norme positive impediscono la comprensione delle stesse norme positive. (...) Nella prospettiva realistica 1’interpretazione della legge s’inserisce necessariamente nel contesto piü vasto delTinsieme di conoscenze di cui il giurista deve disporre per risolvere una questione di giustizia”16. 15 Vol. I. 44. 16 Vol. I. 148-149.