Folia Theologica et Canonica 7. 29/21 (2018)
Ius canonicum
298 JOAQUÍN SEDANO indicato da Graziano nell'introito alia distinzione, la questione é anche direttamente collegata con i penitenti. I primi dodici canoni stabiliscono ehe coloro ehe hanno commesso omicidi o altri crimini capitali, cosi come i lapsi, non possono accedere agli ordini sacri o essere promossi a piü alti gradi delFordine. In un senso originale e proprio i lapsi erano quelli ehe avevano negato la loro fede nei tempi delle persecuzioni dei primi tre secoli. Ma in senso generico si applica a coloro ehe sono caduti in qualsiasi dpo di peccato grave o crimine, come dimostra il contenuto di D.50. Graziano poi aggiunge una serie di auctoritates - anche bibliche — in contrasto con i testi precedenti (dac. 13 e cc. 13-24), cui permettono Faccesso agli ordini, la continuazione nel ministero o la promozione ad un piü alto grado dell’ordine a quelli ehe, pentiti, hanno adempiuto la corrispondente penitenza. Subito dopo, Graziano spiega come possono concordarsi le dissonanze tra i due gruppi di auctoritates29 30 e, quindi, chiarisce ehe i testi ehe negano Faccesso o la riammissione al clero si riferiscono a quelli ehe fanno penitenza non per Fodio o il rifiuto dei peccato, ma per convenienza o utilitä. In questi casi, poiché la penitenza e il pentimento sono simulati, non possono essere ammessi o riammessi al clero. Graziano conferma questo ragionamento aggiungendo nuovi testi (cc.25-28) coronati da un altro commento suo (dpc.28). Di seguito sono proposti altri testi ehe vietano la riammissione (cc.29-32) e nuovamente torna Graziano ad armonizzare i testi (dpc.32), spiegando ehe la riammissione é difficile, ma non impossibile; ehe alcuni testi applicano il rigore della norma e altri concedono la dispensa attraverso la misericordia. Aggiunge anche altri criteri interpretativi da prendere in considerazione per giudicare correttamente il caso: coloro ehe hanno commesso crimini palesi non possono essere riammessi; i crimini nascosti, se sono stati correttamente purgati, possono essere riammessi. Questi criteri sono illustrati con nuove auctoritates (cc.33-35). Dopo aver raccolto nuovi testi ehe indicano le condizioni ei requisiti in cui la riammissione puo essere effettuata, di solito indicando ché tipo di penitenza e per quanto tempo (cc.36ss.); e davanti al dubbio se dopo la penitenza si puo accedere ai gradi superiori, dopo un 'auctoritas in senso negativo (c.52), Graziano finisce per dire: “Ma su esempio dei beato Pietro (che dopo aver negato tre volte si lava con la confessione dell'amore, non solo rimase nella condizione dei suo apostolato, ma anche merítő di essere istituito da Cristo come pastore di tutta la chiesa) i lapsi erano giudicati dopo una degna penitenza non solo di tenere i propri ministeri, ma anche di poter salire a maggiori gradi’”0. 29 “Quomodo igitur huiusmodi auctoritatum dissonantia ad concordiam reuocari ualeat, breuiter inspiciamus”: dac.25. 30 “Sed exemplo B. Petri (qui postquam trinae negationis maculas confessione diluit amoris, non solum in gradu sui apostolatus remansit, uerum etiam in pastorem totius ecclesiae a Christo institui meruit,) probantur lapsi post dignam penitenciam non solum propria offitia retinere, sed etiam ad maiora posse conscendere”: dpc.52.