Folia Theologica et Canonica 7. 29/21 (2018)
Ius canonicum
296 JOAQUÍN SEDANO Uno di questi divieti relativo a un difetto o mancanza di qualita dovuta si riferisce al famigerato, cioé quello la cui reputazione é danneggiata da un fatto o circostanza ehe non necessariamente corrisponde sempre alia commissione di un crimine o di un peccato grave. Un altro impedimento agli ordini sacri, ehe rimase nella Chiesa latina fino alia promulgazione dei Codice dei 1983 é quello della bigamia. Per bigamo si intende, in senso stretto, chi ha contratto due o piü matrimoni validi (D.48 c.5) o ha sposato una vedova in prime nozze (cf. D.32 c.14. D.34 cc.15 e 18). Ma era anche considerato bigamo 1’uomo sposato con una donna non vergine (D.34 cc.9-10 e 15) o ripudiata dal suo marito (D.32 cc.14-15), nonché chiunque si unisse carnalmente a una donna diversa dalia sua (D.32 c.2, D.34 c.8) e anche coloro ehe conviveva consapevolmente con sua moglie se questa era stata adultera (D.34 cc.l 1-12). II senso di questa proibizione é sia simbolico (la fedeltä di Cristo alia sua unica Sposa, la Chiesa) ehe morale, nella misura che nell’antichitä e anche dopo si intendeva che e’era una mancanza di continenza il cercare un secondo matrimonio successivo. Un altro impedimento colpiva gli schiavi - ex statu servili -, a meno ehe avessero acquisito la loro liberta e liberati anche dal patronato dei loro ex padroni (D.54). Né anche erano ammessi agli ordini sacri i monaci senza il permesso del loro abate23. Non sono ammessi agli ordini sacri gli estranei né quelli ehe sono stati battezzati in altre cittä (D.51 c.5, D.98 c.4). Il motivo in fondo é la sufficiente conoscenza ehe si deve avere della vita passata dei candidato, delle sue qualita umane e morali. I candidati delle altre Chiese devono essere accompagnati dalle lettere dimissorie (cyrographo) dei loro vescovi per ricevere 1’ordinazione (D.98 c.2). In relazione all’episcopato, né i neofiti né quelli ehe provengono direttamente dal laicato possono accedere ad esso. Le ragioni sono molteplici e piene di buon senso e prudenza24, giä che il neofito é in uno stadio di formazione, di consolidamento delle virtü cristiane. Occorre la sua progressione attraverso i vari gradi dell'ordine prima di arrivare ali'episcopate, anche per timore ehe si riceve 23 Su questo argomento tratta la D.58, si come il caso speciale dei famuli e servi dei monasteri. 24 Sono veramente illustrative le ragioni allegate da Graziano alfinizio della D.48: “Prohibentur etiam ‘neophiti’ in episcopos ordinari, ut qui heri erat catecuminus, hodie non fiat episcopus, qui heri erat in teatro, hodie non sedeat in ecclesia, qui uespere erat in circo, hodie non ministret altario, qui dudum fuerat fautor istrionum, hodie non sit consecrator uirginum. Causa autem huius prohibitionis est secundum Apostolum, ne elatus in superbiam tamquam religio Christiana plurimum eo egeret, incidat in ruinam diaboli. Momentaneus namque sacerdos nescit humilitatem, modos personarum uel se contempnere; non ieiunauit, non fleuit non se correxit non pauperibus erogauit. In arrogantiam (que est ruina diaboli) incidunt, qui puncto horae necdum discipuli fiunt magistri, et sicut Innocentius ait, “miserum est, eum fieri magistrum, qui necdum didicit esse discipulus”.