Folia Theologica et Canonica 7. 29/21 (2018)

Ius canonicum

L’IDONEITÄ PER RICEVERE L’ORDINAZIONE SACERDOTALE...287 Tuttavia, in nessun momento si é accettato d'identificare la voce di Dio con quella del vescovo, nella spiegazione della natura della vocazione sacerdotale. La sintesi del padre Cappello armonizza in modo convincente i vari elementi in gioco iniziando dal piü sicuro di tutti: l’assoluta necessita della chiamata di Dió per l’accesso al ministero sacro e l’importanza di trovare modi che portino i pastori della Chiesa alia necessaria certezza dell'esistenza di questa chiamata in ogni caso specifico. In un contesto differente, segnato dal rinnovamento teologico e pastorale del Concilio Vaticano II e dalia sua ricezione magisterial nella Pastores dabo vo­bis di san Giovanni Paolo II e di fronte al prossimo Sinodo che ha tra i suoi obiettivi riflettere sui discemimento vocazionale, di cosa ci paria questa pagina della nostra storia recente? Mi sembra ehe, prima di tutto, la polemica iniziata con il lavoro di Lahitton costituisce un invito alia prudenza, secondo il classico adagio della spiritualitä ignaziana di “in tempi di crisi non muoversi”. Le emergenze pastorali sono, in effetti, cattivi consiglieri per la teológia, che possono finire per semplificare la realtä e addirittura dar luogo a pratiche pastorali controproducenti e contro­­produttive da quanto inizialmente perseguito. A nessuno sfugge - né a Pio XI, sfuggiva - la problematicita di abbracciare la vita sacerdotale in meri termini di idoneitä e di accettazione; cioé, senza un reale coinvolgimento in un ministero ehe é chiamato a configurare tutte le dimensioni dell'esistenza stessa, coinvol­­gendo il soggetto interamente. In questo senso, la risposta della Chiesa alia crisi vocazionale delFinizio dei XX secolo ha percorso altri cammini: quelli di innalzare la temperatura spiritu­ale dei giovani incoraggiandoli ad un maggiore impegno apostolico e ad una maggiore frequenza ai sacramenti, e quello di mantenere intatti i criteri di sele­­zione, assegnando ai criteri di idoneitä un valore determinante e praticamente unico nel giudizio di discemimento sull'autenticita di ogni vocazione. In ques­to modo, veniva riconosciuto il carattere di Dono ehe ogni vocazione sacerdo­tale implica, ponendo nella preghiera per le vocazioni la migliore risposta alia crisi. “Né si lascino rimuovere, sia i Vescovi ehe i Superiori religiosi, da questa necessa­ria severitä, per il timore ehe venga a diminuire il numero dei sacerdoti della Dio­­cesi o deiristituto. L’ Angelico Dottore San Tommaso si é giä proposta questa dif­­ficoltä e cosi vi risponde con la sua consueta luciditä e sapienza: «Iddio non abbandona mai la sua Chiesa, cosi ehe non si trovino (sacerdoti) idonei in numero sufficiente alia necessita dei popolo, se si promovessero i degni e si respingessero gli indegni (...)» Ma, quantunque debba sempre tenersi ben ferma la verita ehe il numero da sé non deve essere la principale preoccupazione di chi lavora per la for­­mazione dei clero, tutti pero devono sforzarsi ehe si moltiplichino i validi e strenui operai della vigna del Signore, tanto piü che i bisogni morali della societä anziché

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