Folia Theologica et Canonica 6. 28/20 (2017)

IUS CANONICUM - Péter Erdő, Criteri di discernimento nell’attivita normativae di governo della Chiesa

70 PÉTER CARD. ERDŐ hanno il potere di emanare delle norme canoniche - ma anche il sinodo dei ves­covi rappresentano strumenti di discernimento per la legislazione canonica. A proposito del sinodo dei vescovi, il suo ruolo concreto risulta evidente non soltanto riguardo alle dichiarazioni magisteriali chiamate “esortazioni apostoli­che post-sinodali", ma anche riguardo alla legislazione. I documenti magisteria­li post-sinodali del Romano Pontefice hanno anch'essi il loro valore giuridico. È possibile però che il Papa, utilizzando i risultati del lavoro sinodale, ascoltan­do le notizie sulle esperienze e sulle difficoltà delle diverse Chiese particolari e le rispettive proposte del sinodo emani una norma giuridica di contenuto princi­palmente disciplinare. Un tale documento potrebbe fare riferimento anche ai la­vori sinodali che lo precedono. Le due motu proprio nelle quali Papa Francesco ha rinnovato il 15 agosto 2015 l’ordine dei processi matrimoniali33, formalmen­te non sembrano post-sinodali. Per la preparazione della nuova procedura Papa Francesco ha fondato la commissione speciale già prima dell'inizio della 111 As­semblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi. Le motu proprio indicano in­vece, come motivo delle disposizioni pontificie, i desideri espressi dai parteci­panti dell'Assemblea Straordinaria del Sinodo del 201434. Questo significa che la consultazione sinodale faceva parte del discernimento del legislatore prima dell'emanazione delle norme. Anzi, negli ultimi anni si é maggiormente posto l’accento sulla consultazione più generale dei fedeli, e forse anche dell’opinione pubblica, nel quadro della preparazione delle assemblee sinodali. Diverse forme di consultazione sono state effettuate anche attraverso internet. Anche prima dei Sinodi precedenti era possibile mandare alla Segreteria del Sinodo diverse osservazioni. Non soltanto le risposte ufficiali delle conferenze episcopali, dei dicasteri romani e dei membri del sinodo potevano essere prese in considera­zione, ma anche quelle opinioni che a volte arrivavano anche senza una doman­da specifica. Oggi le possibilità di mandare osservazioni alla Segreteria del Si- nodo o alle conferenze episcopali si sono notevolmente allargate. Siamo quindi testimoni di un certo rinnovamento ed allargamento della consultazione sociale anche come forma di preparazione delle norme canoniche. Come criteri di discernimento da usare per la giustizia delle nuove leggi sono stati identificati nella dottrina sociale della Chiesa anche i seguenti elementi: la necessità di indicare nel caso di riforme legislative l’estensione e il motivo del cambiamento delle leggi; la necessità di ponderare gli effetti, i vantaggi 33 Per la Chiesa latina: Franciscus, M.P. Mitis Iudex Dominus tesus (15 aug. 2015), Città del Va­ticano 2015. Per le Chiese orientali: Franciscus, M.P. Mitis et misericors lesus (15 aug. 2015), Città del Vaticano 2015. 34 Franciscus, M.P. Mitis Iudex, Introduzione, capoverso 6; cfr. Sinodo dei Vescovi, III Assemb­lea Generale Straordinaria, Reiatio Synodi n. 48: Le sfide pastorali sulla famiglia nel con­testo dell'evangelizzazione (Sinodo dei Vescovi, III Assemblea Generale Straordinaria; a cura di Baldisseri, L.), Città del Vaticano 2015. 347-348.

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