Folia Theologica et Canonica 6. 28/20 (2017)
IUS CANONICUM - Péter Erdő, Criteri di discernimento nell’attivita normativae di governo della Chiesa
68 PÉTER CARD. ERDŐ Ma oltre a queste soluzioni tecniche, la produzione delle norme disciplinari nella Chiesa deve tener presente che il diritto canonico si colloca nel mistero della Chiesa la quale, per l'incarnazione del Verbo di Dio, assume anch’essa un carattere sacramentale.21 Un aspetto della sacramentalità è il carattere di communio della Chiesa.22 Le norme del diritto canonico positivo inoltre devono essere direttamente o indirettamente collegate con i requisiti della missione ricevuta da Cristo e con il mistero stesso della Chiesa. Tale legittimazione teologica diventa anche una forza istituzionalizzante, poiché le norme canoniche diventano socialmente efficienti attraverso la convinzione religiosa dei loro destinatari cioè dei membri della Chiesa.23 Quali sono gli strumenti di una produzione normativa teologicamente autentica nella Chiesa? Prima di tutto bisogna tener presente, nel discernimento previo alla promulgazione delle norme, la fede della Chiesa nella sua completezza considerata alla luce del Magistero. Un altro criterio di rilevanza sia teologica che sociale è la consultazione previa che può essere richiesta anche espressa- mente per i diversi tipi di norme canoniche. Prima di tutto, per le norme consuetudinarie (cfr. CIC Cann. 24-25) va notato che il criterio della ragionevolezza delle consuetudini (cfr. CIC Can. 24 § 2) non significa soltanto che esse devono corrispondere alla sana ragione umana, ma richiede anche la conformità con la ratio divina ossia con il logos divino, con il grandioso progetto divino della creazione dell'universo, della fondazione e della missione24 specifica della Chiesa. Tale criterio non significa soltanto che le norme canoniche non possono essere contrarie al "diritto naturale’” e al “diritto divino”25, bensì che esse devono promuovere l’espansione del progetto divino della salvezza.26 Anzi, in quanto esse 21 Cfr. Erdő, P., Teologia del diritto canonico. Un approccio storico-istituzionale (Collana di studi di diritto canonico ed ecclesiastico 17 - Sezione canonistica), Torino 1996.98-117, nn. 100-117. 22 Erdő, P., Teologia de! diritto canonico, 113-117, nn. 116-117. 23 Cfr. Erdő, P., Teologia del diritto canonico, 49-51, nn. 43-44. 24 Sulla missione come principio organizzativo fondamentale della Chiesa vedi per es. Erdő, P. - García Martín, J., La missione come principio organizzativo della Chiesa. Un aspetto particolare: la missione dei presbiteri e dei vescovi, in Periodica 84 ( 1995) 425—454. 25 Cfr. Madrid, R., Racionalidad, in Otaduy, J. - Viana, A. - Sedano, J. (dir.), Diccionario General de Derecho Canònico, VI. Pamplona 2012. 687-690, specialmente 688-689. 26 Cfr. Arias, J., Racionalidad y buenafe en la introduction de la costumbre, in lus Canonicum IV (1964) 65-100. Pellegrino, P., Ratio e voluntas nel procedimento nomogenetico. Prospettive metodologiche nel diritto canonico, in Studi in onore di Pietro Agostino D'Avack, III. Milano 1976. 525-559. Leisching, P., Prolegomena zum Begrif der ratio in der Kanonistik, in Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschiche. Kanonistische Abteilung 72 (1986) 329-337. Heimerl, H. - Pree, H„ Kirchenrecht. Allgemeine Normen und Eherecht, Wien-New York 1983. 32. Guzmän Brito, A., El fundamento de validez de la costumbre corno fuente de! derecho, in Revista chilena de derecho 3 ( 1995) 623-628. Comotti, G., Atto amministrativo e riprovazione della consuetudine, in Discrezionalità e discernimento nel governo della Chiesa (a cura di Arrieta, J. I.; Istituto di Diritto Canonico San Pio X, Studi 8), Venezia 2008. 163-178, specialmente 170-171. Otaduy, J., Ratio canonica, in Otaduy, J. - Viana, A. - Sedano, J. (dir.), Diccionario General de Derecho Canònico, VI. 698-705, specialmente 702-703.