Folia Theologica et Canonica 5. 27/19 (2016)

SACRA THEOLOGIA - Péter Erdő, Come puó credere un intellettuale dei nostri giorni alla divinitá di Gesú Cristo?

COME PUÒ CREDERE UN INTELLETTUALE DEI NOSTRI GIORNI...13 differenza, non c’è scollamento tra il Cristo della fede e il Gesù storico6. A li vello di ricerche storiche dello sviluppo dottrinale che ha guidato alla cristalliz­zazione del dogma di Calcedonia, Alois Grillmeier ha potuto documentare - presentando pure le correnti eterodosse -, Viter storico tra la Bibbia, attraverso i Padri della Chiesa fino all’epoca dei grandi concili. E quindi, la ricerca della storia delle idee cattoliche, ossia ortodosse su Cristo, ci offre lo stesso quadro7 che l’indagine diretta della persona e dell’autocomprensione di Gesù di Naza­ret. Forse non è per caso quindi, che il Grillmeier ha dedicato, nel 1979, la sua opera proprio a Joseph Ratzinger, allora Arcivescovo di Monaco. Così è proprio Cristo in cui possiamo vedere la gloria del Padre, è Lui il luo­go dell’incontro tra Dio e l’umanità, come canta S. Gregorio Nazianzeno: “() luce gioiosa, Eterno splendore del Padre santo e beato, Cristo Gesù. (...) L’universo proclama la tua gloria”. 5) Che cosa dice però tutto ciò al “famoso intellettuale europeo di oggi” di cui stiamo parlando? Finora non abbiamo riflettuto sul significato di essere intellet­tuale, e sulla specificità di un pensatore europeo. L'intellettuale sicuramente non è soltanto una persona provvista di un diploma universitario. Non è l’abito che fa il monaco! E sopratutto oggi, quando circa la metà della gioventù del nostro continente frequenta qualche istituto di studi superiori. Nei paesi comu­nisti infatti, nel quadro dell’economia pianificata, lo stato ha determinato il nu­mero dei giovani che potevano essere assunti ai singoli corsi di laurea di ciascuna università. E questi numeri erano relativamente bassi, perché calcolati in base ai bisogni previsti dell’economia socialista. Quindi, gli esami di ammissione alle università erano difficili. Molti dei candidati venivano rifiutati. Inoltre, era determinata la percentuale dei giovani da assumere anche secondo la loro pro­venienza sociale. Per esempio, una certa percentuale doveva provenire da fa­miglie operaie, altri da famiglie contadine, pochi da famiglie di intellettuali. Esistevano però anche dei privilegi stabiliti persino nelle leggi, secondo le quali i figli o i nipoti di portatori di certe onorificenze statali o di determinate funzio­ni dovevano essere comunque assunti da qualsiasi università. Appartenere al ceto degli intellettuali significava molto fino al 1989. Pure nelle piccole pubbli­6 Ratzinger, J. / Benedetto XVI, Gesù di Nazaret (ed. italiana a cura di Stampa, I. - Guerrie­ro, E.), Città del Vaticano-Milano 2007. 7 Grillmeier, A., Jesus der Christus im Glauben der Kirche, I.' Freiburg im Breisgau 1990 [2004] 14-184, 222-345, 403-413, ecc.

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