Folia Theologica et Canonica 4. 26/18 (2015)
SACRA THEOLOGIA - Izsák Török, Come poter aiutare meglio i nostri pazienti credenti. Illustrazione tramite due casi
98 IZSÁK TÖRÖK- parlando dal punto di vista della sua natura umana - era una persona 'equilibrata’ , la sua terapia era in persona propria, senza attaccarsi ad un modello interpretativo (come invece sembra nei diversi gruppi religiosi di allora, p.e. gli esseni, oppure nel caso di Giovanni Battista), era un’ottimo psicoterapeuta8, dunque il suo comportamento nei confronti delle persone è fonte di guarigione per ogni malattia di livello psichico. Dall’altra parte, anche la storia della Chiesa Cattolica può correggere il mec- chanismo della difesa della scissione: riesce a riconciliare gli estremi, si tratta della Chiesa di tutti, dei santi e dei peccatori, si rivolge a tutti ed è aperta per ogni persona. La Chiesa non è un gruppo chiuso di ’perfetti’, una setta gnostica, ma è sempre sotto la guida dello Spirito Santo che risesce a conciliare le polarità estreme e questa Chiesa é sempre in movimento, sempre avrà qualcosa da correggere, ’est semper reformanda’. Perciò avevo consigliato a Fabrizia di leggere la vita dei santi, guardare dei dvd - p.e. sulla vita di S. Agostino - e descrivere i grandi ’cambiamenti’ di cui lei si era accorta nel leggere la loro vita. Fabrizia si era interessata all’arte moderna e allora aveva frequentato un corso di sartoria. Una volta ha detto che le piace il cosidetto ’patch-work’. Le ho fatto vedere un oggetto che mi era stato regalato in Italia: pezzi di stoffa di diversi colori, che cuciti insieme raffiguravano la Madonna con Gesù Bambino fra le braccia (la poteva aiutare mettere insieme pezzi diversi, colori contrastanti, aspetti che il mecchanismo di difesa della scissione - per cui ogni cosao ’all- bad’ o ’all-good' - non tollerebbe). In questo modo, con la persona di Gesù, con la storia della Chiesa Cattolica e con l’arte cercavo di ’indebolire’ la scissione che all’inizio delle sedute era fortissima. Fabrizia qualche volta s’incontra con me, ma preferisce chiamarmi per telefono. Mi racconta - sperando che il suo racconto sia attendibile -, che la terapia basata sulla mentalizzazione va bene e che si sforza per evitare posizioni estreme nel pensare, nel vivere, ma qualche volta ’ci casca dentro’ e che ha l’impressione di ’dover ricominciare la vita da bambina e non sa quando arriverà ad essere adulta’. E contenta che le avevo chiarito qualche concetto sulla fede e su Gesù. Le avevo consigliato libri di C. M. Martini sulle grandi figure della fede, quali Abramo, Davide, perché l’autore di solito dà una descrizione anche psicologica delle persona di cui tratta. Ora Fabrizia accetta di essere ammalata di borderline ed è sulla buona strada verso la guarigione, percorso che sarà assai impegnativo. Sembra che anche nel suo caso, come in quello di Filomena, il chiarimento delle immagini di Dio e della religione hanno contribuito al miglioramento della sua situazione clinica, aiutandola nella guarigione dal borderline: anche il 8 Cfr. Wolff, H., Gesù psicoterapeuta. L’atteggiamento di Gesù nei confronti degli uomini come modello della moderna psicoterapia. 1997.