Folia Theologica et Canonica 4. 26/18 (2015)
SACRA THEOLOGIA - Izsák Török, Come poter aiutare meglio i nostri pazienti credenti. Illustrazione tramite due casi
COME POTER AIUTARE MEGLIO I NOSTRI PAZIENTI CREDENTI... 97 torio di amare-odiare i suoi genitori, sua sorella, il suo capo al lavoro. Dopo il matrimonio del suo ex-fidanzato (era la prima volta, e fu anche l’unica, che mi chiamava non per fare una seduta, ma per informarmi sul fatto), mi aveva raccontato un sogno strano, collegato col suo ex-fidanzato: “mi ha fatto visita il mio ex-fidanzato, gli ho aperto la porta, l’ho fatto entrare nel salone e sono andata in cucina. Ho preso una spada dalla cucina per ucciderlo, perché non sopportavo che mi avesse abbandonato, ma quando sono entrata nel salone, invece di trafiggerlo, ho buttato la spada sotto il letto”. Con me continuava ad usare la tipica difesa del borderline, lo splitting, la scissione: dopo un’iniziale idealizzazione, mi disprezzava - mi faceva capire che io non ero uno psicologo capace di poterla guarire e che ogni mio sforzo era vano-, si comportava con me come con i suoi genitori, datore di lavoro, ma anche con Dio. Qui ritornava di nuovo l’argomento religioso che dovevo affrontare teologicamente: infatti lei aveva un'immagine di Dio molto strana. La sua immagine di Dio, il suo rapporto col suo Dio rispecchiava il suo mecchanismo di difesa, la scissione: Dio che la perdona - Fabrizia andava spesso a confessarsi - e Dio che la punisce mandandola alfinferno per i suoi peccati; ci sono momenti in cui si comporta da ’molto credente’ con dei ragazzi non-credenti, coi quali convive e che vorrebbe costringere a frequentare la chiesa da una parte, dall’altra, non fa caso di avere rapporti con qualsiasi persona, perché secondo Fabrizia la Chiesa Cattolica è troppo ’rigida’ nella morale; si annoia molto del Dio del cristianesimo e poi ’cambia religione’, ultimamente si è interessata molto della setta dei Krisna; secondo lei Dio pretendeva tanti digiuni per poter perdonare - per mesi non ha mangiato carne e non ha bevuto l'alcool -, ma nello stesso tempo per Fabrizia il digiuno non era un’aspetto importante della religione, anzi credeva nella emanazione delle energie corporali; nel suo pensiero il cristianesimo non aveva a che fare con l’ebraismo, ma altre volte diceva che Gesù doveva essere un’ebreo ’tipico’ per forza. Io cercavo di correggere il suo mecchanismo della difesa di scissione della sua immagine di Dio, unendo i due poli che potrebbero sembrare contraddittori nel comportamento di Gesù, poi nella storia della Chiesa Cattolica. Gesù per esempio non usava il mecchanismo di difesa della scissione, ma riusciva a conciliare gli opposti, le polarità: ha sentito la rabbia (contro i venditori del tempio), ma era anche molto paziente con noi (pazienza dell’agricoltore); ha scoperto i suoi "nemici" (diversi gruppi religiosi, alcune autorità che non lo hanno accettato), ma non gli servivano le proiezioni (anzi, ci avvisa di non usarle); sentiva empatia verso tutte le persone, si coinvolgeva di persona (pianse per il suo amico Lazzaro), ma non aveva rapporti confusi, disastrosi (tiene una necessaria distanza, p.e. non reagisce subito alla domanda di guarigione di qualche malato, colui che ripeterà spesso la stessa domanda a Gesù); Gesù parteciperà alla gioia della gente, p.e. trasforma l’acqua in vino a Cana, ma non diventa ’ubriacone’, anche se lo cercano di accusare, diffamare. Communque, Gesù