Folia Theologica et Canonica 4. 26/18 (2015)

SACRA THEOLOGIA - Izsák Török, Come poter aiutare meglio i nostri pazienti credenti. Illustrazione tramite due casi

COME POTER AIUTARE MEGLIO I NOSTRI PAZIENTI CREDENTI... 91 anche le sue difficoltà in campo religioso, ma la psicoioga le diceva che la reli­gione non serve, anzi sarebbe stata di ostacolo alla guarigione. Come rimedio aveva prescritto a Filomena il farmaco Xanax (lei lo usa ancora oggi, ma le piace­rebbe non dipendere più da questo farmaco), che portava sempre con lei in quel periodo, quando ancora riusciva a frequentare l'università ed uscire di casa. Fi­lomena si era sentita offesa dall'affermazione della psicoioga, e aveva decisodi sospendere le sedute da quella psicoioga, perché “per me la fede sembrava una risorsa, e pensavo che le preghiere mi aiutassero spesso a superare le mie diffi­coltà, ad esempio quando resistevo al bisogno di lavare sempre le mani e recen­temente quando mi viene un’attacco di panico”. La famiglia di Filomena è di origine tedesca, come diceva ’i miei erano i ti­pici evangelisti testardi’. Poi, dopo la II Guerra Mondiale si sono ’convertiti’ al cattolicesimo, ’ma i miei nonni sono rimasti ugualmente testardi, credevano che era meglio non approfondire la fede cristiana, perché Dio sarebbe stato an­cora più esigente’. Una volta ho incontrato i genitori di Filomena: volevano ve­dere che razza di prete io sia. Il padre di lei mi diceva: “Padre, noi temiamo Dio, ma non frequentiamo la chiesa”. Sembra che la religiosità degli antenati, ed ora dei genitori, abbia parecchia influenza sulla fede di Filomena. Secondo Filomena, le preghiere l’aiutano fino a quando non mi cerca, perché si è sviluppata un’altra difficoltà: la paura di un Dio che cerca di punirla per le sue imperfezione, per i suoi ’peccati' precedenti (forti sensi di colpa per essere ’cattiva’). Stranamente questa paura inspiegabile viene suscitata da un imma­gine che lei ha nel suo libro di preghiere: l’Arcangelo San Michele che sta ucci­dendo il diavolo. Se Filomena incontra anche per caso quest’immagine, le viene la paura che il diavolo la porti via. Dopo ricomincia a pregare e mette alcune icone davanti al suo letto, accende una lampadina e la tv. Però Filomena sente, che “tutte queste pratiche sono vane, perché più prego, più avrò paura”. Una altra difficoltà in campo religioso è quando durante la messa c’è il momento della distribuzione dell’Eucarestia, perché è ulteriore causa di nuove paure e sensi di colpa (paura di mordere ‘Gesù stesso’ e di fargli del male). Recentemente Filomena ha un’ulteriore difficoltà: ha paura ad aprire la porta della chiesa, perché per lei toccare la maniglia della porta d’ingresso è come toccare Gesù stesso. Tutte queste difficoltà in campo religioso sono state da Fi­lomena riferite piu volte ai sacerdoti durante la confessione, ma ciò non la aiu­tava e sei mesi fa ha fatto anche un’esperienza strana, consigliata dal confesso­re: un esorcista le ha imposto le mani sulla testa per scacciare da lei ’tutti i diavoli’. L’incontro con questo esorcista le ha causato più paure, sensi di colpa più forti e si è allontanata dalla chiesa, pur mantenendo sempre il desiderio di vivere la fede e sentendosi pronta per poter ricevere in futuro il sacramento del­la cresima.

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