Folia Theologica et Canonica 4. 26/18 (2015)

SACRA THEOLOGIA - Izsák Török, Come poter aiutare meglio i nostri pazienti credenti. Illustrazione tramite due casi

90 [ZSÁK TÖRÖK psichica - non lascia senza effetti salutari l’altra parte della sua vita. Cercare di risolvere i conflitti psicosociali nelle persone religiose sarà un elemento impor­tante per risolvere anche i conflitti nel campo della fede e viceversa: queste per­sone si sentiranno meglio, avranno più speranza e diventeranno più libere di re­alizzare lo stile di vita che vorrebbero per se stesse1. I. Il caso di una persona ossessiva-compulsiva La paziente - chiamiamola Filomena - mi ha trovato tramite una mia allieva. Avevo l’impressione di una persona molto timida, sofferente e repressa. Si la­mentava di attacchi di panico che la costringevano ad abbandonare i suoi studi universitari, spesso non poteva viaggiare e lasciare la casa dove abitava insie­me ai genitori e la sorella maggiore già sposata. Filomena ha 28 anni. La madre è troppo esigente nel lavoro:madre e la figlia lavorano insieme in un centro es­tetico. Il padre di Filomena è permissivo, taciturno. Ciò che disturba Filomena di sua madre è la sua ambiguità che la fa sentire ancora molto più insicura: da una parte vorrebbe che “mi comportassi come una persona adulta’’, dall’altra parte si aspetta che “io rimanga ancora una bam­bina”. La mamma per Filomena è una commandante, una tiranna. Filomena vorrebbe staccarsi dalla madre, ci ha provato una volta, conviven­do con un ragazzo, ma poi è ritornata: esita molto tra stare con lei e staccarsi de­finitivamente. Filomena aveva riprovato un’altra volta a staccarsi dalla madre, andando in Italia a studiare la lingua, dove aveva trovato un ragazzo simpatico e desiderava non rientrare più a casa, però la madre le andave dietro e la riporta­va a casa, in Ungheria. Nel settore della pulizia la madre per Filomena è diventata ’insopportabile’: "mi chiede spesso di pulire tutta la casa? appena fatto, devo ricominciare, perché per la mamma la pulizia non è ancora sufficiente. Poi se trova qualche macchia sul pavimento, si arrabbia, mi sgrida e mi dice che non sono capace neanche di fare le pulizie”. Filomena si ricorda che lei aveva pochi anni ancora e la mamma era troppo 'dura' per insegnare il toilette-training: le urlava e di­ceva sempre ’fai presto’, ma se Filomena non riusciva, perché sentiva l’ansia per ’dover fare’, la mamma la abbandonava, finche non aveva fatto, poi le met­teva sotto il naso, commentando “vedi, se non fai presto, dovrai sopportare per molto tempo la puzza!”. Filomena 5-6 anni fa ha cercato una psicoioga, perché “lavavo spesso le mie mani, tanto che mi sono rovinata la pelle”. A questa psicoioga aveva raccontato Cfr. Bindler, P. R., Clinical Manifestation of Religious Conflict in Psychotherapy, in Spero, M. H. (ed.). Psychotherapy of the Religious Patient, New Jersey 1996. 136.

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