Folia Theologica et Canonica 4. 26/18 (2015)

IUS CANONICUM - Joaquin Sedano, Dal Corpus Iuris Canonici al primo Codex Iuris Canonici: continuita e discontinuitá nella tradizione giuridica della Chiesa latina

224 JOAQUÍN SEDANO questa diffidenza sta il fatto che i più autorevoli esponenti della canonistica lai­ca, vale a dire Emil Friedberg e Francesco Ruffini, si esprimono con grande ri­serve circa la riuscita dell’opera intrapresa da Pio X41. Ruffini, allievo del Friedberg, era stato il primo ad esprimere notevoli per­plessità. Nello suo saggio segnala i tre aspetti fondamentali della questione42 43 44: il problema del valore della codificazione come strumento della tecnica giuridi­ca, la sua applicabilità al diritto canonico e l’influenza delle questioni di politica ecclesiastica nella sua realizzazione. Il suo giudizio negativo si fonda su diver­si argomenti. In primo luogo quelli storici. Seguendo l’analisi di diversi scritto­ri tedeschi (Scherer, Faemmer e Sägmüller), Ruffini augurava al progetto del Codice lo stesso fallimento che aveva avuto l’intento di pubblicazione del Li­ber Septimus4\ Addirittura, una delle più gravi difficoltà a suo avviso sarebbe costituita dagli irresolubili rapporti tra codice e potestas pontificia. Per l’eccle­siasticista torinese altro imponente ostacolo era la separazione fatta tra la scien­za canonistica e la pratica della curia, “ridotta a una pura routine”*4. F’obiezione del Friedberg è ancora più radicale sull’idea della codificazione. In un suo saggio pubblicato nel 1908 afferma l’inadeguatezza degli strumenti utilizzati per la codificazione, le polemiche che si sarebbero suscitate per via dell’ostilità degli Stati e, infine, l’inadeguatezza dello strumento codice alla na­tura del diritto canonico45. Queste opposizioni contrastano con l’entusiasmo con cui parte della cano­nistica curiale e quella francese accolse l’iniziativa di Pio X. Altri autori, inve­ce furono più prudenti, come il Fampert4'’ e il Fongoni47, che non tralasciano di 41 Per un’esposizione di questo tema vid.: Astorri, R., Le leggi della Chiesa tra codificazione la­tina e diritti particolari, Padova 1992. 13-38. Astorri, R., L' “Introduzione ” del Falco nel di­battito sulla codificazione, in Falco, M., Introduzione allo studio del “Codex Iuris Canonici”, 51-79. Sulla canonistica italiana in generale, vid. Feliciani, G., La scuola canonistica italiana dal dogmatismo giuridico al post-concilio, in Bertolino, R. (a cura di), Scienza giuridica e di­ritto canonico. Atti dei Seminari internazionali di Diritto canonico, Facoltà di Giurisprudenza - Università di Torino, anno accademico 1989-1990, Torino 1991.62-80. 42 Ruffini, F., La codificazione del diritto ecclesiastico, Prato 1904. 43 Tentativo fallito, alla fine del Cinquecento, di compilazione ufficiale da inserirsi nel Corpus iuris canonici. Uno studio approfondito su questo tema si trova in Dickerhof-Borello, E., Ein Liber Septimus für das Corpus Iuris Canonici. Der Versuch einer nachtridentinischen Kompila­tion, Köln-Weimar-Wien 2002. 44 Ruffini, F., La codificazione del diritto ecclesiastico, 10. Ruffini, F., Lezioni di diritto ecclesi­astico, Torino 1921. 226. Testi citati da Astorri, R., /. ’ “Introduzione” del Falco nel dibattito sulla codificazione, 53. 45 Cfr. Friedberg, E., Ein neues Gesetzbuch für die katholische Kirche, in Deutsche Zeitschrift für Kirchenrechts 8 (1908) 1-74. 46 Cfr. Lampert, U., Die Bedeutung und die Ausführung des Motu proprio „Arduum sane munus“ über die Kodifikation des kanonischen Rechts, in Schweizierische Kirchen Zeitung 72 (1904) 175-177. 47 Longoni, F., La codificazione del diritto canonico, in La Scuola cattolica 36 (1908) 77.

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