Folia Theologica et Canonica 3. 25/17 (2014)

SACRA THEOLOGIA - Péter Erdő, Leggi ingiuste e liberta religiosa

14 PÉTER ERDŐ I partecipanti di questo congresso rappresentano le commissioni teologiche di tutte le conferenze episcopali d’Europa. La sfida maggiore che il nostro con­tinente deve affrontare è quella espressa in forma di domanda da Papa Frances­co: Europa, “dov’è il tuo spirito di intrapendenza curiosa? Dov’è la tua sete di verità, che hai finora comunicato al mondo con passione?”22 Le radici dell’Europa culturale ed istituzionale infatti si nutrono dalla verità. Per questo il Papa rivolgendosi alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo auspi­ca che la "coscienza” dell’Europa “maturi sempre di più, non per un mero con­senso tra le parti, ma come frutto della tensione verso quelle radici profonde, che costituiscono le fondamenta sulle quali hanno scelto di edificare i Padri fondatori dell’Europa contemporanea”23. Noi altri, vescovi europei - special- mente attraverso il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) - siamo chiamati a dare un contributo fondamentale anche ai lavori del Consiglio d’Europa nell’ambito “della riflessione etica sui diritti umani”24, per tener conto sempre “della verità di tutto l’essere umano”2S. Così dobbiamo continuare la missione di Cristo stesso, che è la vocazione di tutta la Chiesa: “servire e rende­re testimonianza alla verità”26. III. Libertà religiosa e valori oggettivi Il tema del collegamento della giustizia con la libertà si cristallizza per esempio in un trattato di Guglielmo, abate di Saint-Thierry27, in cui l’autore afferma che “dove c’è costrizione, non c’è più libertà; e dove non c’è libertà, non c’è nem­meno giustizia”. In questo senso la libertà si colloca nel contesto di una giusti­zia oggettiva e di beni oggettivi e riconoscibili. La libertà di scelta quindi ha per scopo e giustificazione il fatto che esistono beni oggettivi, riconoscibili per tut­ti, che l’essere umano deve accogliere liberamente secondo la sua dignità. Al Concilio Vaticano II, durante la preparazione della dichiarazione Dignita­tis humanae, si arrivò alla precisazione della differenza tra l’obbligazione mo­rale di ogni persona a cercare la verità e, una volta trovatala, ad aderirvi, e la li­bertà, sotto l’aspetto giuridico, di abbracciare una certa religione o meno. La base di questa libertà di fronte allo stato e alla società non è il pensiero secondo il quale ogni visione del mondo ed ogni religione siano dello stesso valore, ma il fatto che la persona umana possiede il diritto di liberamente accettare o meno 22 Papa Francesco, Discorso al Consiglio d’Europa (25 novembre 2014). 23 Ibid. 24 Ibid. 25 Ibid. 26 Ibid. Cfr. Paolo VI, Lett. Enc. Populorum progressio (26 marzo 1967), 13. 27 Guglielmo di Saint Thierry, La contemplazione di Dio, n. 9-11 : SC 61,90-96.

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