Folia Theologica et Canonica 1. 23/15 (2012)
IUS CANONICUM - Adolfo Longhitano, L’insegnamento delle discipline teologiche nella formazione dei seminaristi
270 ADOLFO LONGHITANO Il documento pontificio ha per oggetto Fordinamento delle université e déllé facoltà ecclesiastiche che rilasciano titoli accademici in nome della Santa Sede. Si tratta di istituzioni distinte dai seminari, nei quali si formano i candidati a ri- cevere gli ordini sacri. La distinzione, tuttavia, è puramente teorica, perché di fatto i seminari tendono a collegarsi con le facoltà teologiche e a recepire il loro ordinamento degli studi. In queste condizioni la formazione dottrinale dei se- minaristi non rientra più nella responsabilité diretta dei seminari, ma è demandata alle facoltà teologiche ed è disciplinata dalle norme proprie delle facoltà. La stessa Sapientia Christiana riconosce che “è peculiare compito delle facoltà di sacra teológia di curare la formazione scientifica teologica di coloro che sono avviati al presbiterato, o si preparano ad assolvere speciali incarichi ecclesiastici”. Si comprende in questo contesto la norma che prevede l’introduzione di “speciali discipline, adatte ai seminari sti”47. La convergenza di fatto e di diritto della formazione dottrinale dei candidati al sacerdozio nelle facoltà teologiche comporta problemi di organizzazione degli studi, di metodo e di durata dei corsi. Sapientia Christiana prevede tre cicli di insegnamento nelle facoltà di teológia: 1) il primo ciclo istituzionale si protrae per cinque anni, oppure per tre anni se prima di esso è richiesto il biennio di filosofia, e si conclude con il consegui- mento dei grado accademico del baccalaureato; 2) il secondo ciclo di specializ- zazione della durata di due anni si conclude con il grado accademico della li- cenza; 3) il terzo di perfezionamento nella ricerca scientifica si conclude con il dottorato48. I seminaristi per ricevere gli ordini sacri devono frequentare il primo ciclo istituzionale per la durata di cinque anni. Questo ciclo, per esigenze di coordina- mento fra le facoltà di filosofia e quelle di teológia, deve essere articolato in un biennio filosofico e in un triennio teologico49. A questo punto diventa impossibile seguire l’indirizzo dato dalle Normae quaedam di raggruppare per unità te- matiche materie filosofiche e teologiche. Il raggruppamento puo avvenire solo alFintemo dei biennio filosofico o dei triennio teologico. Nelle norme applicative di Sapientia Christiana F organigramme delle discipline obbligatorie delle facoltà teologiche è costituito da un elenco molto generi- co: Sacra Scrittura, teológia fondamentale, teológia dogmatica, teológia morale, 47 SC, art. 73 § 2: Enchiridion Vaticanum, 6. 1434. 48 SC, art. 72: Enchiridion Vaticanum, 6. 1430-1431. 49 Su questa divisione il teologo Severino Dianich fa notare: “La proposta di Sapientia Christiana di un biennio e di un triennio è un debito pagato alla neoscolastica o più ancora all’idea che le basi filosofiche condizionano lo sviluppo dei pensiero teologico; il tutto con effetti gravissimi perché, come possiamo constatare, per i neoscolastici quanto essi insegnano è più dogmatico dei dogmi che si insegnano in teológia. La rottura di questo schema, grave per l’ideologia che conti- ene, è vitale”. Intervento nella discussione del convegno, in Lorizio, G. - Muratore, S. (a cura di), La frammentazione del sapere teologico, 164.