Folia Theologica et Canonica 1. 23/15 (2012)

IUS CANONICUM - Adolfo Longhitano, L’insegnamento delle discipline teologiche nella formazione dei seminaristi

266 ADOLFO LONGHITANO materie simili, istituire rapporti con discipline diverse, studiare più a fondo le discipline (per esempio il linguaggio filosofico, l’ermeneutica, la critica) che mettono in luce il legame esistente fra le scienze”18 19. Dopo circa due anni, il 6 gennaio 1970, la stessa Congregazione per l’educa- zione cattolica emanó la Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis™, che doveva servire da guida alle Conferenze episcopali per redigere la ratio nazio- nale. Il documento si limita ad enunciare i principi generali rifacendosi alle in- dicazioni date dalla Optatam totius. Per quanto riguarda il nostro terna possia- mo citare alcune norme che ci sembrano particolarmente significative: 1) “Nel caso ehe la filosofia e la teológia siano insegnate in periodi distinti, si dovranno coordinare alcune discipline filosofiche e teologiche, soprattutto per quanto ri­guarda la teodicea e il trattato dogmatico su Dio; l’etica e la teológia morale; la storia della filosofia, della chiesa, dei dogmi, ecc.”20; 2) "le discipline teologi­che siano insegnate in modo tale da far chiaramente risaltare la loro intima con- nessione; da mettere in debita luce il mistero della Chiesa; e da farle armonica- mente convergere tutte insieme — ciascuna a suo modo — nella spiegazione della storia della salvezza”21; 3) “più che moltiplicare il numero delle discipline bisognerà cercare di inserire adeguatamente in quelle già prescribe nuove ques­tioni o nuovi aspetti”22 23 24. Sulla base di queste indicazioni si avviö un processo di revisione degli studi da parte delle facoltà teologiche, dei seminari e degli studentati religiosi. Non sono mancate negli anni appena trascorsi le indagini suile ratio studiorum ela­borate dalle Conferenze episcopali nazionali per verificare 1’effettiva presenza di una relazione fra le diverse discipline in grado di creare coesione nell’intero curriculum degli studi teologici2'. In questa mia relazione mi limito a prendere in esame la ratio dello Studio Teologico S. Paolo di Catania — 1’istituzione nella quale ho insegnato per quarant’anni — fondato nel 1969 come centro di studi per le diocesi e gli istituti religiosi della Sicilia sud-orientale2J. Lo Studio Teologico S. Paolo fin dalla sua fondazione fece la scelta di elabo­rare la prima ratio studiorum raggruppando i diversi insegnamenti in unità te­18 NQ 37: Enchiridion Vaticanum, 3. 383. 19 Ratio fundamentalis (RF): Enchiridion Vaticanum, 3. 1796-1947. Nei commenti a questo docu­mento, pubblicati nella rivista della Congregazione per 1’educazione cattolica, si veda sui nostro tema lo studio di Dezza, P., Laformazione intellettuale, in Seminarium 22 (1970) 698-719. 20 RF 61: Enchiridion Vaticanum, 3. 1895. 21 RF 77: Enchiridion Vaticanum, 3. 1912. 22 RF 80: Enchiridion Vaticanum, 3. 1922. 23 Si veda in tal senso la ricerca di Sabbarese, L., Rassegna degli ordinamenti degli studi, in II Di­ruto canonico nel sapere teologico, 175-221. 24 Aliotta, M. P. - Consoli, S. - Longhitano, A. - Zito, G. (a cura di), Studio Teologico S. Pao­lo. Istituzione, persone, attività 1969-2008, Catania 2008.

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