Folia Theologica et Canonica 1. 23/15 (2012)
IUS CANONICUM - Géza Kuminetz, Alcune osservazioni sulla vocazione, sulsacerdozio e sulla formazione al sacerdozio
258 GÉZA KUMINETZ della Chiesa, cosi ogni attivitá del sacordote si dirige alla santifïcazione déllé persone. Percio fra i tre munera esiste una certa gerarchia. La vocazione sacerdotale è un fattore che forma e trasforma intensamente il carattere della persona. I frutti della vocazione sacerdotale sono le virtù e il cuore sacerdotale. Nel sacerdote cattolico si uniscono perfettamente la vita interiore e la vita esteriore tramite l’apostolato, la fede profonda e la misericordia, la prudenza e la semplicità, la giustizia e la mitezza, rumiltà e la coscienza della dignità. La purezza esclude l’insensibilità del cuore. Anche l’educazione al sacerdozio è un processo mediante la quale deve di- ventare gradualmente un’autoeducazione e una certa autodisciplina. Cost il sacerdote si nutre tramite il mondo dei valori, ovvero con la verità, la bontà e la bellezza. Tutti i questi valori sono incarnati in Cristo in modo totale ed armoni- co. La relazione personale con Lui ci unisce proprio con questi valori. Ma anche il sacerdote scopre gradualmente le profondità dei misteri di Cristo. Quando la persona ha vent’anni, è razionalista. Confida nelTonnipotenza della mente umana e nella dialettica e proprio per questo è disposto anche in Cristo ad app- rezzare l’insegnante, cioè il próféta. Si vede in questo modo la relazione tra Cristo e la vita del giovane sacerdote. All’età di trent’anni, si parla di stazioni intermedie della vita delTuomo, si ha il desiderio di cogliere l’uomo in senso totale e allora sono molti coloro che ritrovano Cristo come il grande trasforma- tore e re. Si vede in questo modo la relazione tra Cristo e la vita del sacerdote adulto. Soltanto dopo aver raggiunto circa metà della sua vita, all’età di qua- rant’anni e öltre, ci si accorge della propria colpa: si comincia a desiderare ar- dentemente e a capire (scoprire) in Cristo il salvatore, cioè il sacerdote e il suo sacrificio e Timportanza di questo sacrificio nella vita religiosa. Si vede cost la realzione tra Cristo e la vita dei sacerdote maturo.18 In questa mia relazione vorrei sottolineare alcuni aspetti: Primo Timpotanza degli ideali e dei doveri nel processo della formazione sacerdotale facendo emergere 1'essenza delle vocazioni e dei sacerdozio. Dove non vige il rispetto degli ideali e dei doveri propri della vocazione, lt mancherà anche il regimen sui e la debita disciplina, percio la grazia diventa spesso inefficace. Ogni epoca ha i suoi modelli. Questa regola vale anche per il sacerdozio. Ma in ogni epoca al centro della vita dei sacerdote deve esserci la parola di Dio ed il sacrificio eucaristico. Finchè è lecito (cioè non è proibito) la predica, la celebrazione eucaristica e l’ascolto delle confessioni, per un sacerdote sono praticamente tutto quello ehe è necessario per una vita felice. Chi ama veramente Cristo, non bada alle condizioni concrete della formazione sacerdotale perché ha fame e sete insaziabile per poter diventare simile a Cristo. Vuole essergli sempre grato per la chiamata alia vocazione sacerdotale e vuole compiere fedelmente la sua scel- ta vocazione. Per questa identificazione con Cristo le circostanze concrete se18 Cfr. Schütz, A., Krisztus (Cristo), Budapest 1944. 176.