Folia Theologica et Canonica 1. 23/15 (2012)
IUS CANONICUM - Géza Kuminetz, Alcune osservazioni sulla vocazione, sulsacerdozio e sulla formazione al sacerdozio
250 GÉZA KUMINETZ Questa classifica corrisponde alla mentalità crisitana. I filosofi ed i politici di oggi hanno soppresso questo ordine gerarchico. Hanno posto in alia cima alia piramide la tecnologia e l’attività dei banchieri. Per questo motivo, la nostra epoca viene definita come 1’epoca della tirannia dei capitale. Questa visione delle vocazioni si oppone ad una visione cristiana. Tutti questi principi elencati valgono naturalmente mutatis mutandis anche per la vocazione sacerdotale. Anzî, anche la stessa classifica delle vocazioni segna l'importanza e la spécificité del sacerdozio. Ci si domanda cosa affema la storia delle religioni sul sacerdozio? La storia delle religioni dimostra che in ogni religione c’è una specie di guida ehe eser- cita l’attività cultica e spiana la vita della comunità religiosa. I sacerdoti hanno ricevuto la loro funzione dal popolo o dal sovrano. Un altro tipo di sacerdozio, dove lo stesso Dio sceglie e abilita la persona e gli pone 1’incarico di svolgerlo. In forza di questo incarico, Melchisedek ha esercitato il servizio sacerdotale. Anche Cristo fu sacerdote in questo senso.5 Secondo la testimonianza della storia delle religioni, la funzione speciale dei sacerdoti consiste nella celebrazione dei sacrificio. Con ciö 1’uomo riconosce sia la sua dipendenza dal Signore, sia il regno e la maestà di Dio. La manifesta- zione più tipica di questa dipendenza nel culto è Testizione della vita. La cima e il compimento di questo atto di culto è proprio il sacrificio di Cristo. Lui è il sacerdote che celebra il sacrificio; egli stesso è il sacrificio e 1’altare. In egli si uni see in una persona ogni potere sacerdotale: l’educazione cioè il munus docendi, poi la guida degli uomini sulla via di Dio cioè il munus regendi ed alla fine il munus sanctificandi cioè la celebrazione del sacrificio e tutti gli atti di culto che provengono dal sacrificio. Allora il sacerdozio in senso cattolico è la parte- cipazione al sacerdozio di Cristo mediante la chiamata divina e 1’approvazione dell’autorité ecclesiastica. II sacerdote di Cristo non è semplicemente distinto, “e-gregius”, ovvero ehe si distingue dal greggio come il gigante con il suo corpo, l’aristocrate con la sua nascita, il ricco con il suo avere, il genio con il suo talento; ma è “se-gregatus”, ovvero ehe è stato separato dalla massa. Naturalmente non in senso fisico; il solo distintivo (egregius) puö essere sempre un pericolo per la separazione dalla massa. Conosciamo le storie tristi nella nata aristocrazia e la vita degli scribi traditori. L’eletto non proviene dalla massa, ma viene elevato sempre da una forza superiore. Per questo motivo il sacerdote di Cristo puö resistere alie tenta- zioni della folia e puö diventare immune alle incursioni del diavolo, quindi egli è se-gregatus.6 5 Cfr. Horváth, S., Krisztus királysága (Il regno di Cristo), Budapest 1926. 74. 6 Cfr. Schütz, A., Tömeg és elit (Massa ed elite), in Schütz, A., Őrség (Guardia), Budapest 1936., 237-238.