Folia Theologica et Canonica 1. 23/15 (2012)

IUS CANONICUM - Péter Erdő, E’ peccato grave ogni delitto canonico?

E’PECCATO GRAVE OGNI DELITTO CANONICO? 133 peccato mortale, perché una pena di una certa gravità (!) “puö essere inflitta so­lo per peccati mortali, e cost consegue dalla pena ehe vi è connessa ehe il legis­latore voleva obbligare il trasgressore sotto pena di peccato mortale”5. II classi­co autore spagnolo précisa cost ulteriormente la sua affermazione iniziale ritenendo obbligatorie sotto pena di peccato mortale, öltre alle leggi precettive ed equivalenti, solo le leggi provviste di una sanzione penale molto grave. Se invece le parole della legge non sono espressamente precettive e non contengo- no alcuna sanzione penale, o prevedono solo una pena leggera, allora è comun- que possibile che la legge canonica, anzi persino una legge penale obblighi sol- tanto sotto pena di peccato veniale6 7. Qualora malgrado tutto ciö rimane incerto se la legge - persino la legge penale - contenga un’obbligazione sotto pena di peccato mortale o sotto quella di peccato veniale, si deve scegliere, secondo il de Castro, la soluzione più sicura sotto l’aspetto della salvezza, cioè bisogna procedere come se 1’obbligazione fosse sub gravi1. Indipendentemente dalla gravità del peccato, Alfonso de Castro afferma ehe tutti i delitti devono essere peccati. Questa sua convinzione influisce anche sul- la sua definizione di pena. Essa è infatti, secondo lui, “un male (una sofferenza) ehe causa qualche danno a quello ehe lo sopporta, o almeno è adatto a causario, a meno ehe questo venga impedito da un altro fatto, e ehe viene inflitto al sog- getto - o contratto su di se - per un proprio peccato passato”8. Cost tutti i delitti sono anche peccati. 5 De Castro, A., De potestate legis poenalis libri duo, fol. 39vD: Si verba talia sunt, quae non in­dicent aperte praeceptum, nec aequipolleant verbis praeceptivis, qualia sunt ista, decernimus, statuimus, ordinamus, volumus, sancimus, tunc diligenter advertendum est, an poena aliqua ibi­dem statuatur contra transgressores, quae si talis est, qualis non nisi pro peccato mortali infligi potest, ex illa poena adiuncta convincitur intentionem legislatoris fuisse obligare transgessorem ad culpam mortalem. Quoniam si talem intentionem non habuisset, iniuste talem poenam adver­sus legis transgessorem statuisset. Poenae huiusmodi sunt, excommunicatio, degradatio, priva­tio ecclesiasticae sepulturae, mors, career perpetuus, confiscatio omnium bonorum, infamia. Certum est nullam istarum poenarum pro alio peccato quam mortali posse iuste infligi. 6 Ibidem. 7 De Castro, A., De potestate legis poenalis libri duo, fol. 40rA. 8 De Castro, A., De potestate legis poenalis libri duo, fol. 15rB: Poena est passio inferens nocu­mentum illam sustinenti, aut saltem apta ad inferendum, nisi aliunde impediatur, inflicta aut contracta propter proprium peccatum praeteritum. Cf. Maihold, H., Systematiker der Häresien -Erinnerung an Alphonso de Castro (1492-1558), in Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechts­geschichte, Kanonistische Abteilung 118/87 (2001) 525. Maihold, H., Strafe für fremde Schuld? Die Systematisierung des Strafbegriffs in der spanischen Spätscholastik und Naturrechtslehre, Köln 2005.

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