Folia Canonica 12. (2009)

STUDIES - Georges Ruyssen: Forme istituzionali di collaborazione interrituale, ieri ed oggi

96 GEORGES RUYSSEN zione su tutti i fedeli e gerarchi delle altre Chiese sui iuris present! in Egitto3. In­vocando l’antica tradizione che si opponeva all’idea che lo stesso territorio fos­se soggetto a diverse giurisdizioni4, tranne in caso di eresia o di scisma, l’esisten- za di giurisdizioni parallele viene qualificata corne un ostacolo all’unità della Chiesa5. Questa soluzione viene talvolta accompagnata dalla proposta di soppri- mere gli altri riti presenti nello stesso territorio e di sostituirli da un unico rito6. La seconda soluzione propone il mantenimento della molteplicità delle giurisdizioni ecclesiastiche sullo stesso territorio. I vantaggi di taie molteplicità sono: 1) ciascun rito ha la sua comunità e gerarchia propria; 2) ad ogni gerar- chia ortodossa, dove esiste, corrisponde una propria gerarchia cattolica dello stesso rito; 3) un gran numero di vescovi permette una cura pastorale più app­rofondira e 4) questa molteplicità è ancorata nella vita quotidiana dei fedeli e rispecchia i loro riti, le loro mentalità, la loro storia e sensibilità. Sarebbe quin- di molto difficile sostituire o rovesciare questa molteplicità. Per lo più il Decre­to conciliare Orientalium Ecclesiarum (OE) n° 4 mantiene la molteplicità delle giurisdizioni, visto che per la “tutela ed incremento di tutte le Chiese partico- lari [...] si erigano parrocchie e una propria gerarchia, dove lo richieda il bene spirituale dei fedeli.” 3 Cosi lo suggeriva il Vescovo copto cattolico, Mgr I. Ghattas, durante il Concilio Vaticano II: “Bishop I. Ghattas (Coptic) favoured the unity of jurisdiction and advocated the extension of pa­triarchal jurisdiction over all bishops and hierarchs of whatever rite in the territory of the pat­riarch”: Madathikandathil, The Catholic Bishops' Conference (nt. 2), 113. 4 Si rifcrisce al principio di “un solo Vescovo per un solo territorio” del c. 8 del Concilio di Ni­cea. Mansi, vol. 2, 689: “[...] ut in civitate una non videantur duo episcopi esse, et ille omnimodis in clero permanere videatur". « Ce problème de l’unification des juridictions, au Proche-Orient surtout, a hanté l’esprit de bon nombre des Pères du Concile. [...] Jusqu'à la dernière minute, quelques jours à peine avant l’approbation définitive du décret [Orientalium Ecclesiarum], 12 Pères signent encore un modus réclamant simplement un Evcquc diocésain, un Ordinaire par territoire, un titulaire sur chaque siège : una sedes, una sedens. » N. Edelby — I. DlCK, Les Eglises orientales catholiques, Décret Orientalium Ecclesiarum (Unam Sanctam 76), Paris 1970, 190. 5 Madathikandathil, The Catholic Bishops’ Conference (nt. 2), 112—113: “The variety of rites as liturgy is a sign of beauty and a demonstration of Catholicity in the Church; but when it calls for multiplicity of jurisdiction in the same territory it is a stumbling block.” Questa visione fu sostenu- ta da vari vescovi maroniti, ehe durante il Concilio Vaticano II chiamavano all’unificazione della giurisdizione sullo stesso territorio. Per un riassunto della tesi sviluppata dalla gerarchia maronita, si veda: Edelby -Dick, Les Eglises (nt. 4), 190-192. Forse ritroviamo una traccia dell’idea dcll’unificazione delle giurisdizioni in una conferenza tenuta da Mgr Ramzi Garmou, Arcivescovo di Teheran dei Caldei: “D’ailleurs la création d’un Conseil des Patriarches catholiques d’Orient me semble porter inchoativement la promesse d’une évolution de l’institution patriarcale, afin que nous ayons un unique Patriarche pour rassembler des Eglises vraiment locales, chacune spécifiée par sa vocation de service d’une ère de civilisation. Est- ce utopie d’un rêveur ou espérance fondée sur la Parole de Dieu et l’élan du Concile ? » R. GARMOU, Confirence « Eglises d’Orient en Iran », 2004, http://oloumi.jurispolis 6 « La multiplicité des rites peut être, si on ne l’organise, une regrettable dispersion des forces. Certains ne cessent de prôner la suppression des différents rites et leur remplacement par un rite unique, précisément à cause des inconvénients qui résultent da la multiplicité des juridictions », Edelby - Dick, Les Eglises (nt. 4), 187-188.

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