Folia Canonica 11. (2008)

PROCEEDINGS OF TENTH INTERNATIONAL CONFERENCE. "Questioni attuali intorno al Battesimo" Budapest, 4th February 2008 - Péter Szabó: La validita del battesimo amministrato da un pagano nelle discipline delle Chiese orientali

LA VALIDITA DEL «BATTESIMO PAGANO» 249 Per formulare il nostro dilemma in prospettiva sacramentale-ecclesiologica, ci si chiede se la trasmissione della grazia in via sacramentale non possa avere un altro paradigma, e più concretamente, se taie trasmissione non possa essere limi­tata all’intervento delle sole persone battezzate, o eventualmente addirittura a quello dei soli sacerdoti.” (4) Si potrebbe fare ancora una considerazione, che sembra avere qualche rilevanza per il dilemma presente. Nella visione agostiniana, come è risaputo, è la parola di Dio ad essere il garante dell’efficacia sacramentale. Quando questa parola è presente sacramentalmente, e cioè, quando viene pronunciata la for­mula adeguata, il potere divino è operativo anche nel caso in cui nelle qualità dei ministro si verificassero delle deficienze. L’agente umano è solo un ministro inferiore, in verità è Cristo ehe «tuttora battezza, e battezzerà fïnché ci sarà uno da battezzare».33 34 Questa ermeneutica porta in sè la possibilità di ammettere come ministro anche un non battezzato. Ciô è possibile appunto perché il suo intervento si limita al solo pronunciare queste parole sacramentali, operative per se stesse. È interessante ricordare tuttavia, ehe la Chiesa conosce qualche limite (o delimitazione), anche se nella tradizione cattolica sempre più minima, di questa efficacia della parola. Come sappiamo, r«autoamministrazione» del battesimo è invalida.35 Tale fatto è interessante, perché anche la stessa persona da battezzare è in grado di pronunciare le parole sacramentali «operative per se stesse». Questo dimostra che, indipendentemente dai brani scritturistici circa la somma nécessita del primo sacramento, c’è almeno un caso in cui la suddetta operati- vità automatica non funziona. E questo vale anche se c’è qualcuno (l’interessato stesso) in grado di pronunciarle. Salvo errori, questo sembra essere un segno notevole del fatto ehe, öltre alla semplice capacità di «far risuonare» la formula sacramentale, vi siano anche altri fattori da considerare, come è appunto l’aspet- to comunitario. In questa prospettiva, la tradizione patristico-orientale sembra poter essere vista come una che —grazié ad una visione escatologica più ot- timista— semplicemente mette un accento più forte su quest’ultimo aspetto ecc­lesiastico. (5) Alla fine, nell’intento di voler trovare una maggior concordia tra le due posizioni circa la validità del battesimo conferito da un non cristiano, al livello di un discorso più generale si potrebbe ancora fare riferimento alle nuove po­sizioni circa la possibilità di una certa multiformità delle affermazioni teo- logiche. Corne sappiamo, oggi si è sempre più convinti ehe le verità dottrinali, e perciô anche il mistero inesauribile della salvezza, non possono essere rappre­33 La clausola del brano (n. 46) in questione sembra situare la problematica in una prospettiva assai simile, riaffermando ehe «tale difïerenziazione sottolinea ehe il Battesimo salva l’individuo in- serendolo in una comunità ecclesiale. Solo un membro di questa comunità puô dunque battezzare»; (cf. nt. 22, supra). 3* E. Cutrone, Sacramenti, in Agostino. Dizionario enciclopedico, A. Fitzgerald (ed.), Roma 2007, 1239. 35 Cf. DH n. 788.

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