Folia Canonica 11. (2008)

PROCEEDINGS OF TENTH INTERNATIONAL CONFERENCE. "Questioni attuali intorno al Battesimo" Budapest, 4th February 2008 - Péter Szabó: La validita del battesimo amministrato da un pagano nelle discipline delle Chiese orientali

250 PÉTER SZABÓ sentate ed espresse a sufficienza in un’unica formulazione o visione, e quindi in un’unica tradizione.36 Non si tratta di un «pluralisme» contenutistico delle ve­rita, bensi di una «pluralità»37 delle espressioni e delle visioni teologiche, della metodológia. Questa varietà legittima delle angolazioni da cui si possono vedere i fatti sfocia in una conoscenza teologica approfondita, più ricca di sfù- mature, a volte espresse in diverse «formule teologiche», owero, in affer- mazioni reciprocamente «complementari», o ancora in «diversità riconciliate».38 Cosi una certa multiformità teologica consente non solo di salvaguardare il pat­rimonio delle diverse tradizioni, ma di avere una conoscenza più sfumata ed in­tegra anche del nostro patrimonio proprio deU’oiKOVOpicx, della «storia della salvezza».39 3.2 II dilemma circa la ragione e l’opportunità di una eventuale reimpostazione della questione suli’«infedele» come ministro straordinario del battesimo Certo una eventuale innovazione futura della disciplina, indirizzata a ren­dere inabili i pagani per l’amministrazione del battesimo agli orientali cattolici «in fieri», sarebbe motivata solo se è dimostrabile ehe tale cambiamento serve, in qualche modo, per la salvezza delle anime, owero, comunque, non ne sia contraria. A prima vista la verifica di tale criterio potrebbe sembrare problema- tica. Infatti, è proprio la disposizione attuale della disciplina cattolica —e cioè, l’allargamento delTambito dei ministri straordinari ai pagani— sembra assicurare, nel modo migliore, a tutti quanti la salvezza, appunto tramite la possibilità di intraprendere la via sacramentale della medesima. 3.2.1 La ragione della differenza nella tradizione orientale. Nell’intento di dare una risposta equilibrata, giova perô rintracciare anche le motivazioni e gli even- tuali vantaggi della visione orientale. Da parte mia, mi servo di un passo della «Piccola dogmatica cattolica» di Johann Auer, opera oggi di distinta autorità, grazié al suo co-autore. Come viene detto, nelle Chiese orientali (ortodosse), la ragione del rifiuto dei battesimo amministrato da un «non-cristiano» va cercata nel fatto che esse hanno «un’altra concezione della nécessita del battesimo come 36 Cf. G. Cereti, Per una ecdesiologia ecumenica (Corso di teológia sistematica/Complementi 5), Bologna 1997, 92—94. 37 Cf. Pluralisme), in C. O’DoNNELL-S. Pié-Ninot, Diccionario de Eclesiologia, Madrid 2001, 855. 38 Cf. E. Lanne, Formule teologiche degli orientali, in Dizionario det Concilio Vaticano Secondo, T. Federici (a cura di), Roma 1969, 1158-1161; Y. Congar, Diversités et communion. Dossier his­torique et conclusion théologique (Cogitatio Fidei 112), Paris 1982, 103-113; J. Oeldemann, Die Komplementarität der Traditionen. Grundlagen, Problemfelder, und Perspektiven des ökumenischen Dialogs mit der Orthodoxie, in Catholica 56 (2002) 1, 44—67; Cereti 94. 39 Per affermazioni di Pio XI e di Giovanni Paolo II circa un distintivo ruolo «indicatore» delle tradizioni orientali vedasi: P. Szabó, Le Chiese sui iuris in diaspora: le tradizioni orientali e le possibili modalità della loro ‘implantatio’ in Occidente, in Ius missionale 2 (2008) 180—182.

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