Folia Canonica 11. (2008)

PROCEEDINGS OF TENTH INTERNATIONAL CONFERENCE. "Questioni attuali intorno al Battesimo" Budapest, 4th February 2008 - Myriam Tinti: La rilevanza del battesimo per la sacramentalita del matrimonio

234 MYRIAM TINTI La teológia sacramentale in questi ultimi tempi ha sottolineato sempre di più l’importanza delle disposizioni soggettive nella recezione dei sacramenti, come reazione a un certo esagerato oggettivismo che forse dava troppo peso all’effi- cacia ex opere operato di essi, quasi fossero azioni magiche ehe producono il loro efFetto alTinsaputa del soggetto. In questa prospettiva ci si domanda se sia pos­sibile ehe il sacramento del matrimonio possa essere amministrato e ricevuto da quei battezzati che non hanno aleun rapporto con la Chiesa, ehe non hanno fede cristiana, nè volontà di dare al loro matrimonio una dimensione redentrice ed escatologica. Puô essere segno ecclesiale dell’ amore di Cristo alia Chiesa un matrimonio i cui contraenti ignorano assolutamente il Cristo e la Chiesa oppure non credono più in essi? Come è possibile trovare quel minimo di intenzione necessaria — facere quod facit Ecclesia — per poter amministrare e ricevere il sacramento dei mat­rimonio in coloro ehe negano i sacramenti? E possibile ehe Cristo abbia stabili­to un ordine tale di prowidenza nel quale necessariamente al di là della volontà dei nubendi e dei poteri della Chiesa, il matrimonio dei battezzati non possa es- istere come realtà naturale se non esiste a sua volta come realtà soprannaturale? Nel contesto socio-culturale di molti paesi di tradizione cristiana si presen- tano con frequenza al parroco dei fidanzati battezzati, i quali dichiarano di non avere la fede, ma vogliono il matrimonio religioso per ragioni familiari o soci- ologiche. Essi personalmente preferirebbero solo il matrimonio civile, ma non osano opporsi alfambiente sociale e familiare legato alia tradizione e ehe non riconosce come matrimonio vero se non quello religioso. D’altra parte, nel diritto vigente, se la Chiesa non li ammette al matrimonio religioso, li priva praticamente dei diritto al matrimonio, dato ehe il matrimonio civile è invalido per mancanza di forma. La Chiesa si trova nell’impossibilità pastorale di offrire a questi cristiani una alternativa: essi debbono scegliere fra un matrimonio in­valido oppure matrimonio-sacramento. In questo momento storico di riflessione e di revisione della dottrina, dei diritto e della pastorale matrimoniale, è comprensibile, quindi, ehe sia fortemente contrastato il principio delTinseparabilità fra patto coniugale e sacramento. Nel campo della pastorale si è prospettata come ipotesi di lavoro una terza via per il matrimonio dei cristiani non credenti: secondo questa ipotesi di la­voro, 1’assenza di fede costituirebbe un obex ehe impedirebbe al battesimo di svolgere il suo ruolo specifico, quello cioè di trasformare la realtà umana del- 1’amore coniugale dei battezzati in sacramento. II carattere battesimale im- plicherebbe per se stesso come una virtualità di sacramentalizzazione. Tali mat- rimoni si troverebbero in potenza prossima di diventare sacramento, (non assimilabili ai matrimoni degli infedeli ehe si trovano in potenza remota) e avreb- bero in sé stessi una “ordinazione” possibile delTeffetto dei carattere battesimale una volta tolto 1 ’obex cioè la mancanza di fede16. '6J. M. Aubert, Foi et Sacrament dans le Mariage, in La Maison-Dieu 104 (1970) 140.

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