Folia Canonica 11. (2008)

PROCEEDINGS OF TENTH INTERNATIONAL CONFERENCE. "Questioni attuali intorno al Battesimo" Budapest, 4th February 2008 - Agostino Montan, "Formule teologiche": Variabilita e limiti nella dottrina e diritto sacramentale

194 AGOSTINO MONTAN Risalgono alla mediazione cristico-apostolica: CIC 1983: cann. 290, 840, 841, 849, 879, 880, 897, 899 § 1, 900 § 1, 924 § 1, 959, 960, 965, 988 § 1, 998, 1000, 1003 § 1, 1008, 1009, 1012, 1024, 1055, 1075 § 1, 1084 § 1, 1085 § 1, 1088, 1091 § 1, 1095, 1097 § 1, 1141, 1143,1246, 1249, 1059 CCEO 1990: cann. 394, 667, 669, 675 § 1, 692, 693 § 1, 698, 699 § 1, 706, 718, 720, 722 § 1, 737 § 1, 739 § 1, 741,744, 754, 776, 780,801 § 1, 802 § 1, 818, 820 § 1, 853, 854,855,862 Nel diritto sacramentale si pone il problema di ciô ehe è da ritenere essen- ziale dei sacramenti e ehe attiene alla loro validità. Il concilio di Trento ha dichiarato in modo solenne che «la Chiesa ha sempre avuto il potere di stabilire e modificare nell’amministrazione dei sacramenti, fatta salva la loro sostanza {salva illorum substantia), quegli elementi che ritenesse più utili per chi li riceve o per la venerazione degli stessi sacramenti, a seconda delle diversità déllé cir- costanze, dei tempi e dei luoghi» (DSHü 1728; cf. anche nn. 1061, 1699, 3556, 3857). La Chiesa non ha il diritto di cambiare ciô che fa parte della sostanza (os- sia della completezza e nécessita) dei sacramenti. Il diritto canonico deve fermarsi là dove comincia il dato cristico-apostolico. Anche qui va ricordato ehe il problema non è se si possa o no fare una determinata cosa (usare o non usare al­tra materia al posto del pane e vino, ammettere o no la donna al sacro minis- tero, ecc.), ma se ciô è conforme al deposito della fede, consegnato e tra- mandato nella Chiesa, se risale all’opera e alTinsegnamento di Cristo, e dagli apostoli giunto fino a noi, custodito e interpretato autenticamente dal magis­tero. Sono mold gli istituti canonici che potrebbero essere presi in esame nella duplice prospettiva indicata, teologica e canonica. Mi soffermo sull’iniziazione cristiana (c. 842, § 2), sulla questione donna e sacro ministero e sui diaconato come grado permanente dei sacramento deli’ordine (cc. 1008-1009). La breve trattazione intende mettere in luce il legittimo pluralismo teologico e discipli­nare degli istituti presi in esame. 6 6. L’iniziazione cristiana 6.1 — La disciplina vigente. II Codice latino per iniziazione cristiana intende sia i sacramenti ehe determinano l’identità cristiana, vale a dire il battesimo, la confermazione e la santissima eucaristia tra loro reciprocamente congiunti (c. 842, § 2; SC 71; OBP, Prae. Gen., 2; OICA, Prae., 34 e 36; PAOLO VI, Cost, ap. Divinae consotium naturae), sia 1’itinerario o processo catecumenale di inseri- mento nella vita cristiana (cc. 865, § 1; 788, § 2; 851, 1°; 879; SC 64, 67; LG 14; AG 14; OICA, Prae., cap. I e II; ecc.). II primo significato corrisponde alia prassi della Chiesa antica ehe conferiva con il bagno battesimale, lo Spirito Santo e 1’eucaristia, integrati in un solo momento liturgico. Da questo punto di vista 1’iniziazione cristiana altro non è che «la prima partecipazione sacramen-

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