Folia Canonica 10. (2007)

STUDIES - Géza Kuminetz: Sándor Horváth O.P. come tomista e filosofo del diritto e il diritto naturale come parola chiave della filosofia del diritto

66 GÉZA KUMINETZ ordine severo, che ad ogni modo lo lega e non per il suo volere ma per il volere della legge perenne che il legislatore lo ripone come il più grande fattore”.99 Horváth vede uno stretto rapporto fra diritto, morale e amore. Il legame ehe unisce i tre è dato dalla giustizia.100 3. Il rapporto tra diritto naturale e le leggiperenni Abbiamo conosciuto il diritto naturale come la base del sistema giuridico pratico e corne la possibile condizione finale immanente. Per il filosofo cristiano 1 ’essere e la realtà partecipata di cui il suo essere, dipende da Dio. La realtà creata nell’essere, nell’azione e nella soppravivenza dipende esclusivamente dal suo creatore. Anche il diritto della natura è una realtà partecipata, per questo non è fine a se stessa. La sua analisi “ci porta alla legge trascendentale più grande, ehe nel suo pensiero si santifica, ricerca la forza e l’inviolabilità”.101 Nel pensiero cristiano l’idea perenne di Dio, il diritto naturale e la morale le denomina leggi perenni (lex aetema). Finché “nella realizzazione del mondo, l’idea generale dell’ordinamento e della sussistenza è presente nel creatore, álló­ra ci dovrà essere un idea che prescrive e regola il mondo e la vita, in breve tutta la dinamica. Questa idea che tutto fa muovere ed è perenne la denominiamo legge perenne”.102 99 Horváth, S., A természetjog rendező szerepe, [Il ruolo di organizzazione del diritto na­turale] Budapest 1941, 66. 100 “Der hl. Thomas nimmt die Einteilung der Pflichten im Rahmen der Gerechtigkeit vor. Für ihn sind Recht und Sittlichkeit, Recht und Liebe keine feindlich getrennten, sodem sich gegenseitig ergänzende Gebiete. Das Recht, der Ausgleich der gegenseitigen Interesse, ist die Grunlage der Liebe, die Liebe aber setz in die menschlichen Handlugen jene Beziehungen, die das Recht zu verwirklichen nicht imstande ist. Erlöscht sie ganz, so bleiben die Bestimmun­gen des Rechtes sowohl dem Geganstande als auch den Motiven nach. Thomas will nichts an­deres als dasgemeinsame ius utendi auf alle Weisen, die für die Moral in Betracht kommen können, schützen. Man kann das Eigentum als Gottesfreund und als Menschenfreund entlas­ten, dasselbe sozial verwenden. Tut man dies nicht, so kommt die iustitia legalis, deren Haupt­aufgabe es ist, Pflichten vorzuschreiben, und stellt ihre Forderungen bloss im Namen des Rechtes. Denn nur nach ihren Vorschriften hat der Mensch Zutritt zu den Gütern der Natur, und daher steht er vollends unter ihren Sanktionen, sowohl im Erwerb als auch in der Verwal­tung seines Besitzes”. (Eigentumsrecht, 210). 101 Horváth, S., A természetjog rendező szerepe, [Il ruolo di organizzazione del diritto na­turale] Budapest 1941, 63. 102 Horváth, S., A természetjog rendező szerepe, [Il ruolo di organizzazione del diritto na­turale] Budapest 1941, p. 64. Secondo Horváth, l’idea perenne possiede l’esistenza reale in Dio. Sono le cause esemplari della natura o della creazione (causa exemplaris). Solo di fronte alla cosa creata possiamo pariare di idea perenne. In Dio non esistono idee. L’idea di Dio è uguale al suo essere.

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