Folia Canonica 9. (2006)

STUDIES - Carlos Larrainzar: L'edizione critica del decreto di Graziano

70 CARLOS LARRAINZAR sentato a Roma una prima sintesi, titolata La investigation actual sobre el De­creto de Gratiano, già disponibile in italiano, e anche in spagnolo nella Kanoni- stische Abteilung del 2004 della Zeitschrift der Savigny-Stiftung, che è stata in seguito ripubblicata.2 Le considerazioni contenute in questo lavoro sono il prolungamento di alcuni aspetti considerati in quella sintesi, cercando tuttavia una maggiore concretezza su diversi terni che, a loro volta, possono dividersi in due gruppi. Per un verso, vorrei porre in rilievo quei dati ehe possono considerarsi sicuri per quel che con­cerne la formazione letteraria dei Decretum Gratiani, a partire dalla valutazione particolare dei diversi manoscritti ehe conservano le sue redazioni più antiche. Per altro verso, facendomi carico dei problema del metodo o dei metodi da segui- re in previsione di una edizione critica del testo, vorrei aggiungere alcune rifles- sioni sulla convenienza o meno di elaborare uno stemma codicum e, se non si ri- terrà opportuno procedere in questa direzione, indicare altre strade suile quali la ricerca suile redazioni dell’opera di Graziano possa avanzare. Comincerô dunque coi considerare il valore proprio di ognuno dei codici ehe sono testimoni delle redazioni più antiche: Sg di San Gallo, Fd di Firenze, Bc di Barcellona, A a di Admont, P e Pfr di Parigi.3 In seguito cerchero di proiettare i dati e le analisi ali’interno della questione dei metodo, al fine di formulare alcune prime conclusioni sopra il cammino da seguire per il conseguimento di un testo critico, o forse per insistere suile strade per le quali questa ricerca è progredita e indicare altri lavori ehe possono intraprendersi immediatamente. Insomma, il nucleo delle mie considerazioni tratta dei terna della formazione letteraria dei Decretum Gratiani a partire dai suoi codici più antichi. 2. Innanzitutto si deve avere chiara coscienza della ingente massa di informa- zioni ehe durante la seconda metà del secolo XX è venuta alla luce in ordine alla tradizione manoscritta di quest’opera, come pure si deve avere “coscienza” della complessità intrinseca della sua interpretazione, anche solo per i moltissimi dati raccolti. Un po’ ha senza dubbio facilitato il nostro lavoro il fatto ehe si siano messi in evidenza alcuni pochi codici sopra gli altri: la focalizzazione su sei ma­2 Cf. C. Larrainzar, ‘La ricerca attuale sui Decretum Gratiani ’, in E. DE León (ed.), La cultura giuridico-canonica medioevale. Premesse per un dialogo ecumenico (Milano 2003) 45-88, l’originale spagnolo del quale fu pubblicato con il titolo ‘La investigación actual sobre el Decreto de Graciano’, in ZRG Kan. Abt. 90 (2004) 27-59, e in seguito in Annaeus 2 (2005) 67-92. 3 È ben noto a quali manoscritti si riferiscano queste sigle: Au = Admont, Stiftsbibliothek 23 e 43; Bc = Archivo de la Corona de Aragon Ripoll 78; Fd = Firenze, BibliotecaNazionale Centrale, Conventi Soppressi A.1402; P = Paris, Bibliothèque Nationale lat. nouv. acq. 1761 ; Pfr= Paris, Bibliothèque Nationale lat. 38841 fol. 1. Questo foglio isolato del Decreto di Gra­ziano che âpre il codice lat. 3884, trascritto a sua volta in due codici (I—II), proviene da un ma- noscritto diverso (per ulteriori dettagli si veda sotto alla nota 23).

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