Folia Canonica 8. (2005)

STUDIES - Luigi dal Lago: Il diritto canonico come problema teologico

IL DIRITTO CANONICO COME PROBLEMA TEOLOGICO 85 segnando il primato alFamore, alla grazia e ai carismi, renda più agevole con- temporaneamente il loro organico sviluppo nella vita sia della società ecclesiale, sia anche delle singole persone che ad essa appartengono».11 Certamente il papa è cosciente ehe il codice è soltanto uno stramento e ehe è impossibile, nonostante ogni sforzo, traduire perfettamente in linguaggio canonistico le varie immagini di chiesa contenute negli Atti dei Vaticano II.12 Tenuto conto delle varie immagini di chiesa ehe il Concilio présenta, era ne­cessario non isolare i singoli elementi, ma cercare di farli confluire in una visione il più possibile omnicomprensiva: secondo la maggioranza dei canonisti questa visione è quella della chiesa come comunione, in cui essi si concentrano. D’altra parte anche i teologi concordano ampiamente su questo: «Quale concetto chia- ve, ehe permette di cogliere l’essenza dei diritto canonico nella sua specificità, viene oggi adottato il concetto giuridico-sacramentale di communio'».13 Egual- mente va segnalato ehe un recente trattato italiano di ecclesiologia affronta in un particolare capitolo il tema «Comunione e ordinamento canonico»: è il segno di un dialogo interdisciplinare ehe deve essere maggiormente sviluppato.14 Possiamo dunque definire il diritto canonico come l’ordinamento della vita ecclesiale per realizzare e mantenere la comunione dei fedeli e delle chiese. Si traita di una realtà comunionale che ha diverse dimensioni. C’è anzitutto una co­munione spirituale con Cristo e con la Trinità, una comunione di fede, speranza e carità, che ha il primato su tutto, ma che per sua natura sfugge al controllo uma- no. Ci possono essere persone che appartengono alla comunione visibile della chiesa, ma interiormente non sono in comunione con Dio, e viceversa. Taie co­munione spirituale deve essere intesa anche corne una realtà organica, che ri- chiede una forma giuridica e si esplicita nella comunione ecclesiastica. Questa ha sempre Cristo come suo centro e fonte; si manifesta e tende alTeucaristia, ehe 11 Cost. Sacrae disciplinae leges, in Codice di Diritto Canonico. Testo ufficiale e versioné italiana, Roma 1997, 31. Ho corretto leggermente la traduzione italiana, perché non rende bene il testo latino, dato ehe ignora la consecutiva di “talem gignat ordinem... qui reddat, ecc.” e la traduce come una semplice relativa “tale ordine...ehe rende”, ecc. 12 Ivi, 33. Giovanni Paolo II ha indicato un triangolo ideale, il cui vertice è costituito dalla Sacra Scrittura e i due lati sono da una parte il Codice, dall’altra il Concilio (Allocuzione dei 3 febbraio 1983, nel fascicolo Promulgazione e presentazione ufficiale dei Codice di Diritto Canonico, Città del Vaticano 1983, 39; anche in AAS 75 [1983], 455-463, qui 462). 13 Cf. H. Waldenfels, Teológia fondamentale nel contesto dei mondo contemporaneo, Cinisello Balsamo 1988,491. Ma tutto il paragrafo Spirito e istituzione (487-493) e quello su Ufficio e carisma (493-506) toccano questioni fondamentali per la comprensione-giustifi- cazione del diritto nella chiesa. Cf. anche R. Puza, Katholisches Kirchenrecht; Heidelberg 19932, 56: «Alle diese Versuche münden ein in die heute weitgehend gemeinsame Schau der Kirche als communio» (Tutti questi tentativi sfociano nella visione oggi largamente comune della chiesa come communio). 14 Cf. Redaelli, II rinnovamento postconciliare, cit. 108, nota 40, in riferimento a S. Dia- nich — S. Noceti, Trattato sulla Chiesa, Brescia 2002, 489-546.

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