Folia Canonica 8. (2005)

STUDIES - Luigi Sabbarese: Il sistema normativo canonico, riguardo al diritto missionario

IL SISTEMA NORMATIVO CANONICO RIGUARDO AL DIRITTO MISSIONARIO 51 Per quanto riguarda, infine, i criteri da osservare nella stipula delle conven- zioni, giova menzionare ehe già l’Istruzione Relationes in territoriis missionum indicava la necessità di garantire un’efficace collaborazione mediante la stipula di contratti, indicando l’incarico assunto dali’Istituto e il modo di cooperare con rOrdinario del luogo e riservando peculiare attenzione ai béni temporali. In base alla normatíva e alla prassi consolidata della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, i molteplici modelli di convenzione vengono sti­pulati in base ad alcuni criteri specifici.80 Anzitutto si deve distinguere tra la specifica attività missionaria e il tipo di Istituto, femminile o maschile, laicale o clericale, Istituto religioso, secolare o Société di vita apostolica; tra l’affidamento di opere diocesane ad un Istituto e opere proprie dell’Istituto; tra affidamento di una parrocchia a un Istituto e a un singolo religioso. Non si deve, poi, tralasciare la normatíva universale, quella cioè ehe vale non solo nei territori di missione, ma ogniqualvolta si présenta il caso di cooperazione apostolica tra Vescovo diocesano e Istituti, per cui è d’obbligo il rimando al Codice. 6. Le Chiese dei territori di missione Ambedue i Codici usano il termine generico „Chiese giovani“ o „Chiese nuo- ve“ (Ecclesiae novellae). La questione che si pone qui verte sul concetto stesso di Ecclesiae novellae; e ci si chiede quando una Chiesa è novella e quando, invece, non lo è più, perché ha conseguito una propria maturité istituzionale, è dotata di forze proprie e di mezzi sufficienti, per cui è capace da se stessa di compiere l’opéra di evangelizzazione, sotto la guida di una propria gerarchia. La presenza e l’opera di missionari autoctoni è già un segno di queste forze proprie; per lo meno manifesta ehe la radicatio della Chiesa in quelle terre è principalmente af- fidata e basata sulle proprie forze. Nella prospettiva deli’implantatio et radicatio Ecclesiae nei territori di mis­sione, il Concilio ha dichiarato ehe «la Chiesa mette più profonde radici in ogni gruppo umano, quando le varie comunità di fedeli traggono dai propri membri i ministri della salvezza nell’ordine dei Vescovi, dei presbiteri e dei diaconi, che sono a servizio dei loro fratelli, sicché le giovani Chiese acquistano apoco apoco la struttura di diocesi con clero proprio» (AG 16). Diventa cosi evidente l’utilité, se non la necessità, di ripensare la missione nei senso specifico di invio di missionari per la crescita delle giovani Chiese e di concepire, quindi, l’azione missionaria in vista di questo scopo, con le persone e 80 La Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli sta ultimando il lungo lavoro di ag- giomamento dei modelli di convenzione tra diocesi e Istituti missionari. La bozza di conven­zione è all’esame delle Conferenze Episcopali per le osservazioni ehe queste riterranno oppor­tune e necessarie. Dopo di ehe, si spera che si giunga alla redazione di un testo definitivo.

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