Folia Canonica 8. (2005)
STUDIES - Orazio Condorelli: Coesistenza di comunita di rito diverso nel medesimo territorio: principi canonici e frammenti di esperienze
COESISTENZA DI COMUNITÀ DI RITO DIVERSO NEL MEDESIMO TERRITORIO 21 milazione operati dai vescovi latini. La seconda metà del secolo XVI, con i rego- lamenti di Pio IV e Pio V, segno, almeno in Italia, l’inizio di una fase di regressione, in cui il governo centrale della Chiesa intese promuovere e assicurare la cat- tolicità delle comunità di fedeli greci anche al costo di comprimere le varietà li- turgiche e disciplinari espresse dal loro rito. In questo contesto l’esperienza ve- neziana présenta delle peculiarità indotte dal particolare atteggiamento dell’autorità civile nei confronti della popolazione di rito grecoi È solo col Concilio Vaticano II che è possibile cogliere i chiari segnali di una discontinuità con le esperienze passate40. L’idea della supériorité del rito latino, praestantia ritus Latini, cominciô ad essere demolita con la lettera apostolica Orientalis Dignitas di Leone XIII (30 novembre 1894)41, per essere definitiva- mente abbandonata nell’ultima assise ecumenica42. Il decreto Orientalium Ecclesiarum afferma infatti la pari dignité teologica e giuridica delle Chiese par- ticolari di Oriente e di Occidente, tale che nessuna possa prevalere suli’altra in ragione del rito43. Un ulteriore segno di discontinuité è ravvisabile nel rinnovato modo di comprendere il significato dei principî di territorialité e di personalité delle circoscrizioni ecclesiastiche nel quadro della Chiesa universale concepita corne Popolo di Dio44. Il Concilio ha infatti espresso la consapevolezza della natura essenzialmente comunitaria delle diocesi, circoscrizioni ecclesiastiche ehe costituiscono il “paradigma” della Chiesa particolare45: porzioni del Popolo di 40CONDORELLI, “Unum corpus, diversa capita", cit., 141-149. 41 Sulla quale v. gli studi raccolti nel volume "Orientalium Dignitas". Atti del Simposio commemorativo del centenario della lettera apostolica di Papa Leone XIII, 2-4 novembre 1994, L. Orosz (cur.), Nyíregyháza 1995. 42 A.F.D. Ronzani, Rito (diritto canonico), in Enciclopedia del Diritto 40 (Milano 1989) 1388-1400(1395-1397). 43 Decreto Orientalium ecclesiarum instituta', v. soprattutto il Proemio c i nn. 2-5 (COD 900-902). Sull’argomcnto v. N. Loda, Uguale dignità teologica e giuridica delle Chiese "sui iuris ", in Nuove terre cit., in corso di pubblicazione. 44 J. Hervada, Significado actual del principio de la territorialidad, in Fidelium lura 2 (1992) 221-239; J.I. Arrieta, Le circoscrizioni personali, in Fidelium lura 4 (1994) 207-243; Id., Fattori territoriali e personali di aggregazione ecclesiale, in Territorialité e personalità nel diritto canonico e ecclesiastico. II diritto canonico di fronte al terzo Millennio. Atti delPXI Congresso Intemazionale di Diritto Canonico e del XV Congresso della Société per il Diritto delle Chiese Orientali, Budapest 2-7 settembre 2001, P. Erdő- P. Szabó (curr.), (Budapest 2002) 393-425. SulPargomento v. ora lo studio di A. Viana, Derecho canónico territorial. Historia y doctrina del territorio diocesano (Instituto Martin de Azpilcueta, Facul- tad de Derccho Canónico, Universidad de Navarra: Colección Canónica), Pamplona 2002. Con particolare riferimento alle situazioni delle Chiese orientali v. i contributi raccolti nel volume Le Chiese "sui iuris". Criteri di individuazione e delimitazione. Atti del Convegno di Studi svolto a Kosice (Slovacchia), 6-7 marzo 2004, L. Okulik (cur.), (Studium Generale Marcianum, Istituto di Diritto Canonico San Pio X), Venezia 2005. 45 In questo senso J.I. Arrieta, Diritto deli 'organizzazione ecclesiastica (Pontificio Ate- neo della Santa Croce. Trattati di diritto 3), Milano 1997, 347-350.