Folia Canonica 6. (2003)
STUDIES - Dimitrios Salachas: Il sacramento della penitenza nella tradizione canonica orientale e problematiche interecclesiali
128 DIMITRIOS SALACHAS ascoltatori (audientes: coloro che vengono istruiti), cioè come «simpatizzanti» che s’interessavano della fede cristiana, ma non erano stati ancora ammessi al catecumenato propriamente detto; questo stesso stato di ascoltatori si applicava anche per una certa categoria di cristiani penitenti; b) sei anni come sottomessi alio stato di profonda prosternazione, (substrati: coloro ehe si prostemano); c) due anni di unione nella preghiera con il popolo senza partecipare aU’offerta. Dunque, quanto ai peccatori ehe si pentivano, alcuni erano obbligati di so- stare fuori della chiesa con proponimento di emendarsi e per chiedere pubblica- mente le preghiere di coloro ehe vi entrano. Si tratta degli imploranti. Altri entra- vano nel nartece e ascoltavano la liturgia della parola: gli ascoltatori. Altri erano ammessi nella chiesa stessa, ma uscivano con i catecumeni. Altri assistevano (assistenti) all’intera liturgia eucaristica, manon erano ammessi alla comunione. Le “Costituzioni Apostoliche” trattano ampiamente della dottrina e pastorale penitenziale nella Chiesa primitiva. Emerge un significativo parallelismo tra il sacerdote e il medico, anzi un’analogia medico-chirurgica facilmente compren- sibile, ma che, per i suoi dettagli, présenta una casistica degna di Ippocrate. II compilatore comprende diverse indicazioni ehe permettono di ricostruire questo processo penitenziale. Si distinguono cinque tappe: a) Incontro e colloquio dei penitente con il Vescovo (Libro II, 38); b) Appello del Vescovo alia conversione dei peccatore (Libro II, 13, 5; 40, 2; 50,4: 56,4); c) Ammissione alia penitenza (Libro II, 39, 6); d) Periodo penitenziale (Libro II, 13, 1; 57, 14); e) Reintegra- zione nella comunità (Libro II, 18, 7; 20, 4.10.11; 43,1). Ai duri castighi previsti nell’Antico Testamento si è sostituita l’interiorità dell’economia del Nuovo. Cosi è stata stabilita dai Canoni degli Apostoli o Apostolid l0la penitenza consistente nella privazione dei Corpo e Sangue di Cristo, anche per tutta la vita. A tale rigore ha fatto seguito 1 ’ ispirata riduzione delle pene operata prima da San Basilio (330-379), e poi ancora quella più radicale fatta dai Padri che seguirono. Durante gli anni della penitenza, il penitente non potrà rice- vere la comunione eucaristica né assistere alia liturgia dei fedeli, ma dovrà uscire dalla chiesa coi catecumeni per trovare posto nel nartece. A tutti gli altri uffici li- turgici invece puô assistere a volonté. Le penitenze prescritte da San Basilio per ognuno dei peccati carnali e dell’omicidio vanno da 7 ai 30 anni ed öltre di penitenze. Si aggiungono altri peccati non previsti dagli antichi canoni, ma non codi- ficati dai Padri di epoca successiva. Ad eccezione di qualche peccato più impor10 Si tratta di una compilazione ehe présenta in forma di canoni la tradizione della disciplina ecclesiastica delle Chiese nella diocesi civile (dell’impero romano) in oriente, ehe servi come testo canonico tipico in Siria, già prima dei Concilio di Nicea I (325). La data e fautore di questa collezione di 85 canoni detti degli Apostoli o Apostolid, non sono noti; probabilmente fautore è il compilatore delle Costituzioni apostoliche (360-380), e sono proprio inseriti nel Libro VIII di queste Costituzioni. Già il Concilio di Nicea I (325) e gli altri ehe seguirono fan- no riferimento a diversi di questi 85 canoni.