Folia Canonica 5. (2002)
STUDIES - Eduardo Baura: L'attivita normativa dell'amministrazione ecclesiastica
60 EDUARDO BAURA In primo luogo andrebbe osservata la problematicità relativa a quegli atti ehe, come il privilegio, la dispensa e, in certo senso, il precetto penale, il Codice an- novera fra gli “atti amministrativi singolari”, ma i cui effetti giuridici, non essen- do previsti dalla legge o essendo perfino ad essa contrari, presentano un’innovazione rispetto alla legge, in quanto, cioè, sono atti volti a regolare giu- ridicamente una determinata situazione in maniera originaria, senza subire il condizionamento di una legge previa, il che ha portato alcuni autori a considerar- li quali norme singolari.4 Vero è che parte dei problemi di giustificazione ehe questi fenomeni pongono si risolvono nel considerare ehe la sottomissione dell’Amministrazione alla legalità non suppone che essa debba limitarsi ad ese- guire nel caso concreto quanto già disposto a priori dalla legge, ma ri chi ede semna 2001, 77-102. La prima stesura delle citate pagine è stata a carico mio, ma, come il resto delhopera, la corresponsabilità è di tutti e tre gli autori. Ringrazio, quindi, i citati coautori per i suggerimenti ehe allora mi fecero e per la loro autorizzazione a usare quelle pagine come fal- sariga per 1’elaborazione dei presente lavoro ehe ora pubblico sotto la mia responsabilité. 4 C’è stato un dibattito scientifico circa 1’effetto normativo di alcuni atti singolari praetere contra ius emanati dall’autorità ecclesiastica, e, soprattutto, quanto alia qualifica, amministra- tiva o legislativa, di essi. Alcuni autori hanno negato ehe gli atti singolari potessero creare di- ritto oggettivo perché, data la loro efficacia meramente singolare, non innoverebbero 1’ordinamento giuridico; questa era 1’opinione sostenuta da V. Del Giudice (Privilegio, dispensa ed epicheia nel diritto canonico, Estratto dagli «Annali. Istituto Giuridico delEUniversità di Perugia» [1923-1924], 33 ess.), seguitada O. Giacchi (s. v. Dispensa. Diritto canonico, in Novissimo Digesto italiano, vol. V, Torino 1960, 1129), ma lo stesso Del Giudice rettificô la sua opinione, almeno rispetto specificamente all’atto dispensatorio, affer- mando ehe la dispensa è un atto innovativo e costitutivo, ehe pone in essere diritto oggettivo dal quale scaturiscono diritti soggettivi (cfr. V. Del Giudice, Nozioni di diritto canonico, edi- zione preparata con la collaborazione di G. Catalano, Milano 1970, 170; in questo senso, cff. anche I. C. IBÁN, Reflexiones en torno al "ius singulare", in Dimensiones juridicas dei factor religioso. Estudios en homenaje alprofesor López Álarcán, Murcia 1987,243 [il testo di questo articolo fu scritto, perô, prima della promulgazione dei Codice dei 1983]). Per lo status quaestionis prima dell’entrata in vigore dei Codice dcll’83, cf. E. Mazzacane, La justa causa dispensationis nello scioglimento dei matrimonio per inconsumazione. Contributo alia teória degli atti amministrativi canonici, Milano 1963, 22—36 e la bibliográfia ivi citata; per la situazione posteriore al Codice, cfr. H. Socha, sub can. 85, nn. 7 e 8, in Münsterischer Kommentar zum Codex luris Canonici, K. Lüdicke (Hsrg.), Essen 1985-. Uno studio suile discussioni avutesi durante i processi di elaborazione dei codici si trova in C. MlNELLl, Lefonti dello “ius singulare ” nell 'ordinamento canonico. L 'esperienza delle codificazioni, Padova 2000. Fra i canonisti più autorevoli al momento della promulgazione dei vigente Codice favorevoli a considerare di natura legislativa gli atti singolari praeter o contra legem spicea P. LOMBARDIA, Legge, consuetudine ed atti amministrativi nel nuovo Codice di diritto canonico, in II nuovo Codice di diritto canonico, a cura di S. Ferrari, Bologna 1983,69-101, mentre contrario a quest’impostazione si trova E. Labandeira, Trattato di diritto amministrativo canonico, Milano 1994, specie 360 e 361 (riguardo specificamente al dibattito tra questi due autori, cfr. M. Blanco, Consideracionessobre el "ius singulare "y el acto administrativo, in Ius Canonicum 29 [1989] 663-677). Mi sono occupato della questione, relativamente perô al caso della dispensa, in E. Baura, La dispensa canonica dalla legge, Milano 1997,223-242.